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Omicron 2 e 3 risalgono i contagi, a rischio abolizione Green Pass e mascherine al chiuso

Con l’ultimo decreto Covid il Governo ha disegnato la road map per la graduale abolizione di tutte le misure restrittive varate negli ultimi due anni e finalizzate a contrastare la diffusione del coronavirus Sars-CoV-2.

Nelle ultime due settimane però stiamo assistendo ad un nuovo preoccupante aumento dei contagi da Covid-19 anche se rispetto al passato le ospedalizzazioni, pur se in lieve aumento, non destano ad oggi particolare preoccupazione.

Responsabile di questa ennesima risalita della curva epidemiologica e di questa nuova ondata è la variante Omicron con le sue mutazioni Ba2 e Ba3.

Omicron 2 e 3: cosa dobbiamo aspettarci quindi? Ci sarà un dietrofront sulle ultime decisioni? I pareri degli esperti sono discordanti, c’è infatti chi pensa che orami è necessario guardare avanti ed imparare a convivere con il virus e chi chiede una maggiore prudenza sulle riaperture.

Ma vediamo di conoscere meglio queste due mutazioni e capire quanto sono contagiose e quali sono i sintomi.

Omicron 2 e 3: contagiosità

Negli ultimi mesi abbiamo imparato a conoscere la nuova variante Omicron responsabile per più del 90% dei casi di Covid-19 registrati durante la quarta ondata.

Le sue caratteristiche sono una maggiore contagiosità e un’incubazione più rapida, si passa infatti dai 5 giorni e più del Coronavirus originario, o 4 giorni circa nel caso della Delta, ai 2/3 giorni per Omicron con sintomi meno gravi rispetto alle precedenti varianti. Ora però a supportare la variante Omicron originaria ci sono le sue mutazioni sorelle Ba2 e Ba3.

Proprio la nuova variante Omicron 2 sembra sia il 20% più contagiosa rispetto alla precedente e costituirebbe ormai il 44% dei positivi.

Questa variante ha un livello di contagiosità molto simile al morbillo, infatti una persona non vaccinata ne può infettare altre 18, inoltre sembra si stiano registrano numerosi casi di reinfezione, anche a breve distanza e anche tra le persone vaccinate con casi addirittura di doppia infezione, Omicron 1 e 2 come per esempio nel Regno Unito dove sono stati segnalati circa 100 casi di questo tipo.

Omicron 2 e 3: sintomi

I sintomi più comuni che sono stati riscontrati da chi è stato contagiato con la variante Omicron sono:

  • naso che cola;
  • mal di testa;
  • stanchezza con dolori muscolari;
  • starnuti frequenti;
  • mal di gola.

Inoltre altri sintomi accusati sono nausea e diarrea che sembrano essere più accentuati con Omicron 2 che provoca inoltre un mal di gola più intenso e febbre più duratura anche nei soggetti vaccinati. La sintomatologia della variante Omicron 3 differisce poco dalla 2 ed è ancora poco presente in Italia.

Con tutte le varianti di Omicron però appaiono meno frequenti i casi di perdita dell’olfatto e del gusto sintomi che sono invece tipicamente presenti nella malattia delle precedenti ondate.

Alla luce di queste informazioni quali potrebbero essere le decisioni future in tema di riaperture?

Cosa dicono gli esperti

Come ormai siamo abituati a sentire fin dall’inizio della pandemia, anche sulla questione riaperture ci sono pareri opposti, alcuni esperti sono favorevoli alla graduale abolizione delle restrizioni, mentre altri sono più cauti e spingono per un prolungamento quantomeno dell’obbligo delle mascherine al chiuso.

Dal 31 marzo infatti l’Italia è fuori dallo stato d’emergenza e a partire dal 1 maggio sarà eliminato l’obbligo di indossare la mascherina anche al chiuso.

A questo proposito uno dei temi di cui si è molto discusso in questi giorni è quello legato alla scuola, infatti c’è chi sostiene che la scarsa vaccinazione dei ragazzi tra i 5 e gli 11 anni unitamente all’eliminazione delle mascherine nelle classi potrebbe peggiorare in modo importante la situazione, quindi la proposta sarebbe quella di mantenere l’obbligo delle mascherine al chiuso almeno fino a giugno quando ci sarà la conclusione dell’anno scolastico.

Tra i sostenitori per prolungamento dell’obbligo delle mascherine al chiuso c’è Walter Ricciardi, consulente del Ministro della Salute.

Ricciardi lancia l’allarme su una possibile risalita dei contagi tra giugno e luglio a causa dell’eliminazione delle misure restrittive anti Covid-19 unitamente alla maggiore contagiosità della variante Omicron 2 e ai comportamenti delle persone durante il turismo estivo nei luoghi di villeggiatura, a questo proposito dichiara: “le mascherine andrebbero mantenute almeno nei luoghi chiusi, per evitare un nuovo aumento dei contagi e salvare l’estate“.

Sulla stessa linea Fabrizio Pregliasco, direttore dell’IRCSS Galeazzi di Milano che sostiene la tesi di una possibile nuova ondata a giugno e chiede prudenza nelle riaperture ed in particolare sull’abolizione del Green Pass anche questo previsto dal 1 maggio.

Pregliasco afferma: “Lasciamo lo step della loro eliminazione dal 1 maggio ma comunichiamo che c’è la possibilità di tornare indietro se il numero dei ricoverati e delle terapie intensive si alza come in passato”. 

C’è poi chi, come Andrea Cristanti,  sottolinea l’importanza di proseguire con la campagna vaccinale in quanto “Omicron 2 è contagiosissima” facendo anche riferimento al picco di contagi in Cina nonostante le politiche di “zero Covid”.

Crisanti parlando appunto dell’importanza dei vaccini afferma: “Se una persona non è vaccinata o è fragile, Omicron 2 dà malattia severa. Ecco perché è cruciale proteggere i fragili, perché oggi le vittime del virus sono in particolare loro”. 

Di parere totalmente opposto rispetto alle riaperture è invece Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità che dichiara: “Dobbiamo imparare a convivere con il virus“.

Brusaferro, intervenendo sull’andamento dei contagi e sull’eliminazione delle restrizioni, ritiene  quindi che sia necessario “imparare a convivere con la pandemia” e che “le misure saranno calibrate in base all’evoluzione della pandemia con un allentamento graduale e che cambieranno in base ai dati“. Quindi sintetizzando l’abolizione delle restrizioni non sarà definitiva, ma qualora il quadro epidemiologico lo richiedesse, potrebbero essere reintrodotte in base alle situazioni.

Vedremo nei prossimi giorni come evolverà la situazione ma per il momento, nonostante il numero dei contagi giornalieri sia tornato a salire prepotentemente (più di 96.000 contagi nella sola giornata di oggi) si continua sulla linea delle riaperture graduali seguendo la road map stabilita dal Governo.

Per saperne di più sull’abolizione delle misure restrittive ti invitiamo a leggere il nostro articolo Abolizione Green pass: dal 31 Marzo inizia il ritorno alla normalità – Prenotazione vaccino oppure consulta il sito del governo Home – Certificazione verde COVID-19 (dgc.gov.it)

 

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Abolizione Green pass: dal 31 Marzo inizia il ritorno alla normalità

Risale la curva dei contagi influenzata dal diffondersi delle varianti Omicron2 e Omicron3, ma nonostante questo si parla di abolizione green pass. Domani 17 Marzo è previsto il Consiglio dei Ministri per varare il nuovo decreto Covid che disegnerà la roadmap, cioè un progetto suddiviso in tappe, per il ritorno alla normalità.

Il Governo quindi prosegue sulla linea già annunciata da tempo per eliminare tutte le restrizioni da qui all’estate, sempre che non ci sia un drastico peggioramento della situazione epidemiologica.

Ma vediamo insieme il calendario delle riaperture suddiviso appunto per le varie tappe.

31 Marzo, cosa succede?

Il 31 Marzo è la data che tutti noi aspettiamo da più di due anni, sarà infatti la tanto attesa fine dello stato d’emergenza e potremo dire addio anche al sistema a colori delle Regioni, ma non solo, chiuderà la Struttura Commissariale e verrà sciolto il Comitato Tecnico Scientifico che confluiranno in un’unità di missione presso il Ministero della Salute o direttamente a Palazzo Chigi.

Covid - fine stato di emergenza 31 Marzo 2022
Covid – fine stato di emergenza 31 Marzo 2022

Abolizione Green Pass: 1 Aprile cosa cambia?

Da questa data non servirà più esibire il Green Pass in tutte le attività all’aperto, quindi niente Certificazione Verde in ristoranti e bar con tavoli esterni ma anche per sport di squadra, piscine e palestre all’aperto.

Inoltre il decreto dovrebbe prevedere anche che possa bastare il semplice Green Pass base, cioè quello che si ottiene anche solo con un tampone negativo, per salire su bus e metro così come per viaggiare in treno, aereo o nave, fermo restando l’obbligo di indossare la mascherina FFP2.

Altra novità attesa da tempo è la fine della DAD, quindi niente quarantena precauzionale se si viene in contatto con un contagiato, anche senza essere vaccinati e a prescindere dal numero di contagi in una classe dove inoltre non sarà più obbligatorio indossare la mascherina FFP2 (ma solo la mascherina chirurgica).

Altra tappa importante è la capienza negli stadi che tornerà al 100% così come nei cinema, teatri e sale da concerto.

1 Aprile 2022 Niente green pass all'aperto
1 Aprile 2022 Niente green pass all’aperto

Salirà invece dal 60% al 75% la capienza nei palazzetti dello sport.

Dal 1 Aprile, non servirà più mostrare alcun tipo di Green Pass per soggiornare in hotel e in tutte le strutture ricettive.

Feste e spettacoli saranno all’aperto saranno ad accesso libero. Discoteche all’aperto potranno avere capienza al 100%.

Niente green pass dal 1 Aprile anche per negozi, alberghi, uffici pubblici, banche ed uffici postali.

Abolizione Green Pass: 1 Maggio via il Green Pass al chiuso  

Altra data fondamentale è quella del 1° Maggio quando, con molta probabilità, potremmo dire addio al Green Pass anche in alcune attività al chiuso come per esempio ristoranti, bar, cinema, teatri, palestre e piscine ma non solo, da questa data infatti gli over 50 potrebbero tornare a lavorare anche senza essere in possesso del Green Pass Rafforzato ma esibendo il semplice Green Pass Base, rimarrà comunque l’obbligo vaccinale fino al 15 Giugno.

Abolizione Green Pass: a fine Maggio forse la tanto attesa normalità

Il programma del Governo sarebbe quello di eliminare definitivamente il Green Pass come dichiarato dal Sottosegretario alla Salute Andrea Costa secondo il quale “arriveremo a un momento in cui il Green Pass non sarà più richiesto, anche se è uno strumento che rimarrà disponibile, qualora ci fosse la necessità di affrontare una situazione, e ci auguriamo che questo non accada. Però ritengo ragionevole pensare che a maggio o a fine maggio nel nostro Paese il Green Pass potrà non essere richiesto: questo è l’obbiettivo del Governo”.

A questo proposito ti invitiamo a leggere anche il nostro articolo Green pass a vita? Ecco la verità – Prenotazione vaccino

15 Giugno ultime restrizioni da eliminare

Infine il prossimo 15 giugno scadrà l’obbligo vaccinale per gli over 50 ed inoltre, nello stesso giorno, si ipotizza che possa essere eliminato l’obbligo di indossare la mascherina al chiuso, anche se l’abolizione di quest’ultima restrizione sarà da valutare tenendo conto dell’andamento della situazione epidemiologica che in questo momento non lascia di certo ben sperare.

Quello che tutti ci auguriamo è che si vada finalmente verso quella normalità che ormai sembra eccezionalità. Certamente con il passare dei giorni ci saranno ulteriori aggiornamenti e notizie ufficiali in merito alle varie tappe quindi provvederemo ad aggiornare le informazioni fin qui disponibili.

Per tutte i dettagli legati all’utilizzo del green pass, invitiamo a leggere il nostro articolo Green Pass e Super Green Pass: differenze oppure visita la pagina ufficiale istituita dal governo Home – Certificazione verde COVID-19 (dgc.gov.it)

 

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Green pass a vita? Ecco la verità

Mentre si avvicina la fine dello stato di emergenza legato alla pandemia covid-19 e vengono gradualmente rimosse alcune delle limitazioni adottate per contenere la pandemia, alcune forze politiche hanno scatenato una polemica sull’effettiva intenzione del governo di abolire il green pass, che ricordiamo essere ad oggi ancora obbligatorio per accedere in numerosi posti pubblici e privati.

Green pass a vita e green pass illimitato: facciamo chiarezza

Con il termine “green pass illimitato” si intende una certificazione verde senza una data specifica di scadenza, che è valida a partire da una specifica data (es. somministrazione terza dose) e resta valida per sempre, salvo diverse disposizioni di legge. Leggi il nostro articolo Green pass illimitato? Da quando? E per chi?

L’esistenza del green pass illimitato non comporta che la certificazione verde verrà utilizzata per sempre. Non esiste un green pass a vita, ma solo una certificazione che al momento non ha una scadenza, ma questo non significa che rimarranno in vigore anche in futuro le misure che oggi lo rendono obbligatorio.

A tal proposito dal 31 Marzo sono ridotte molte delle restrizioni, incluso l’utilizzo del green pass Abolizione Green pass: dal 31 Marzo inizia il ritorno alla normalità

Il green pass è solo lo strumento che certifica l’iter vaccinale, il suo effettivo utilizzo per limitare accesso a luoghi pubblici e privati è legato alle disposizioni di legge che vengono emanate sulla base dell’andamento della pandemia Covid-19.

L’esistenza di un green pass con scadenza illimitata (oppure, per motivi tecnici, con scadenza di 18 mesi che si rinnova automaticamente) non preclude l’eventuale futura totale abolizione dell’uso del green pass come mezzo per contrastare la pandemia.

Perchè si parla di green pass a vita?

Alcune polemiche sono nate a seguito di un intervento tecnico da parte del Ministero della Salute che con un dpcm del 2 Marzo 2022 regola la generazione di un nuovo QR code, quindi di un nuovo green pass.

La generazione del nuovo green pass è destinata a coloro che hanno diritto al green pass illimitato e che hanno ottenuto il green pass prima della decisione, presa dal governa a Febbraio 2022, di rendere il certificato verde illimitato (per chi ha completato le tre dosi del ciclo vaccinale).

Secondo il ministero della salute, la generazione di un nuovo green pass si è resa necessaria per un esigenza tecnica di validità del QR code. In sostanza il green pass illimitato avrà una “durata tecnica” di 540 giorni (18 mesi), trascorso tale periodo, laddove necessario, verrà in automatico generato un nuovo green pass di durata di ulteriori 540 giorni.

Nessun allarme quindi in merito all’abolizione del green pass, i 540 giorni rappresentano solo una scadenza tecnica ed il processo stesso di generazione automatica del green pass può essere bloccata in qualsiasi momento, nel caso in cui ad esempio la certificazione non sarà più utilizzata.

Le polemiche sono emerse in relazione alle indicazioni riportate in un dpcm del 2 Marzo 2022 in cui veniva appunto definito il meccanismo della generazione automatica di un nuovo green pass per coloro che hanno avuto la somministrazione della dose booster.

C’è anche una FAQ del Ministero della Salute, che prima ancora del dpcm in questione, chiariva il meccanismo:

“.. per la dose di richiamo (booster) la Certificazione sarà generata entro 48 ore e ha efficacia senza necessità di nuove vaccinazioni. Per ragioni tecniche, la sua validità è collegata alla scadenza del sigillo elettronico qualificato, che è al massimo di 18 mesi (540 giorni), trascorsi i quali, senza necessità di ulteriori dosi di richiamo, la Piattaforma Nazionale-DGC emette una nuova Certificazione verde COVID-19 con validità tecnica di ulteriori 540 giorni, dandone comunicazione all’intestatario …”

Per ulteriori informazioni sul green pass, tipologie, limiti ed utilizzo, consulta il nostro articolo Green Pass e Super Green Pass: differenze

 

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Obbligo vaccinale over 50, segnalati i codici fiscali per le sanzioni

L’8 Gennaio 2022 è entrato in vigore l’obbligo vaccinale per gli over 50 ma in Italia sono ancora 1,248 milioni le persone ultra cinquantenni che non si sono sottoposte a nessuna dose di vaccino anti Covid-19.

Dal 1° Febbraio era prevista una multa per tutti i soggetti non in regola con la vaccinazione ma in assenza del Dpcm che disciplinava le modalità di verifica, era rimasta inapplicata.

Negli ultimi giorni, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Dpcm del 4 marzo che disciplina, tra le altre cose, le “modalità di verifica dell’obbligo vaccinale”, il Ministero della Salute ha inviato all’Agenzia delle Entrate più di 600 mila Codici Fiscali di over 50 che non hanno rispettato l’obbligo vaccinale.

Ma facciamo un passo indietro e rivediamo brevemente quali sono le regole e le sanzioni per le persone con più di 50 anni che non sono in regola con i termini previsti per i ciclo vaccinale.

Obbligo vaccinale over 50

Dall’8 gennaio fino al 15 giugno 2022 tutti gli over 50 sono obbligati a sottoporsi alla vaccinazione.

Il Provvedimento del Governo prevede l’obbligo di tutte e tre le dosi di vaccino anti Covid-19, quindi del ciclo vaccinale primario (prima e seconda dose) + terza dose (booster), con sanzioni per chi alla data del 1° febbraio non era in regola con il piano vaccinale.

Più nello specifico non è in regola chi a decorrere dal 1° febbraio:

  • non abbia iniziato il ciclo vaccinale primario;
  • non abbia completato il ciclo vaccinale primario nel rispetto dei termini previsti dal Ministero della Salute;
  • non abbia effettuato la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario (dose booster) entro i termini di validità dei green pass precedentemente ottenuti.

E’ in regola invece chi alla data del 1° febbraio:

  • ha ricevuto la dose booster (terza dose);
  • ha ricevuto due dosi (ciclo vaccinale primario) ed è in attesa di ricevere la terza dose (booster) che va somministrata a distanza di 4 mesi (120 giorni) dalla seconda dose.

Qual’è la sanzione per chi non è in regola?

Per tutte le persone con età pari o superiore a 50 anni che alla data del 1° febbraio non erano vaccinate o non erano in regola con i termini previsti, scatterà una sanzione amministrativa pecuniaria di € 100,00 notificata attraverso l’Agenzia delle Entrate.

Cosa succede ora?

L’Ader (Agenzia delle Entrate Riscossione) precisa che al momento si è ancora nella fase di invio delle lettere di avviso del procedimento sanzionatorio ai soggetti inadempienti.

Tutti coloro che riceveranno tale avviso potranno inviare, entro 10 giorni, alla propria Azienda Sanitaria la documentazione per dimostrare, se ne hanno diritto, di essere in possesso dell’esenzione dall’obbligo vaccinale.

Dopo aver effettuato i dovuti controlli le Aziende Sanitarie inoltreranno la nuova lista degli inadempienti (senza gli aventi diritto all’esenzione) al Ministero della Salute per il controllo, l’approvazione definitiva e la firma.

In fine, entro 180 giorni, l’Agenzia delle Entrate provvederà alla stampa dei documenti e alla loro spedizione a tutti coloro che, effettuati tutti i dovuti controlli, risulteranno inadempienti.

Possiamo quindi dedurre che, anche ora che il Dpcm che disciplina le modalità di verifica dell’obbligo vaccinale è stato pubblicato, il procedimento rimane comunque molto lungo ed il rischio è che le sanzioni inizino ad arrivare quando l’obbligo vaccinale non sarà più in vigore cioè, per ora, dal prossimo 15 giugno.

Per saperne di più su l’obbligo vaccinale over 50 vi invitiamo a leggere il nostro articolo

oppure la pagina dedicata sul sito del Ministero della Salute raggiungibile al seguente link:

Covid-19, obbligo vaccinale dai 50 anni di età (salute.gov.it)

Leggi anche più informazioni sulle sanzioni a chi non è vaccinato sul nostro articolo

 

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Quarta dose Molise: come prenotare

Dal 28 Febbraio è possibile prenotare anche nella regione Molise la quarta dose (booster) per gli immunodepressi, ossia per quei soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e per i soggetti sottoposti a trapianto di organo solido

Quarta dose Molise: quali sono i vaccini autorizzati per la quarta dose?

I sieri autorizzati in Italia per la somministrazione di questa dose di richiamo sono:

  • Spikevax di Moderna;
  • Comirnaty di BioNTech/Pfizer.

Chi può prenotare la quarta dose?

La prenotazione della quarta dose può essere effettuata da tutti i soggetti estremamente fragili che abbiano compiuto 12 anni e che abbiano concluso il ciclo vaccinale articolato su tre dose (prima e seconda dose più dose aggiuntiva) da almeno 120 giorni.

Come prenotare la quarta dose in Molise

La prenotazione della quarta dose di vaccino anti Covid-19 può essere effettuata:

inserendo il Codice Fiscale, il numero del proprio cellulare, il numero della Tessera Sanitaria e un indirizzo mail.

(All’atto dell’accesso in piattaforma il sistema informatico controllerà che il richiedente rientri nelle categorie attualmente previste e, solo in quel caso, renderà possibile la prenotazione).

  • Telefonando da fisso o cellulare al numero 0874-1866000 attivo dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 18:00 e il sabato dalle 9:00 alle 12:00.

Per avere maggiori informazioni sulla quarta dose vi invitiamo a leggere il nostro articolo Prenotazione quarta dose vaccino anti covid-19: come prenotare oppure consulta la nostra pagina Molise – Prenotazione vaccino

 

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Emergenza Ucraina, vaccinazione per i rifugiati

L’Italia, da sempre in prima linea nella solidarietà verso le popolazioni colpite da catastrofi, anche questa volta scende in campo non solo con aiuti sanitari direttamente nei luoghi colpiti dalla guerra, ma mette a disposizione la vaccinazione per i rifugiati ucraini fuggiti dal proprio Paese e giunti in Italia (circa mille solamente oggi), con punti dedicati ai tamponi e all’eventuale somministrazione dei vaccini.

Si stima che solo il 35% della popolazione ucraina abbia completato il ciclo vaccinale, mentre l’1,2% sarebbe ancora in attesa di completarlo.

In questo momento, dove la pandemia di Covid-19 tiene ancora in allerta il nostro Governo, non ci si può permettere di sottovalutare il problema epidemiologico e di vedere sfumare tutti gli sforzi fatti fino a questo momento, anche in previsione della fine dello stato di emergenza previsto per il prossimo 31 Marzo.

A questo proposito Walter Ricciardi, consulente del Ministro della Salute Roberto Speranza, raccomanda “grandi campagne vaccinali all’arrivo, naturalmente se possibile nei punti di transito”.

Aggiunge inoltre che “queste popolazioni sono scarsamente vaccinate.  Succede in Russia, ma in generale in tutti i Paesi dell’Est, dove la percentuale di copertura vaccinale contro il coronavirus pandemico non supera il 60%, quindi è chiaro che c’è bisogno di cautela. C’è bisogno di proteggere innanzitutto loro e poi naturalmente anche noi per evitare di rimettere in circolazione il virus in maniera ancora più forte di quanto in questo momento sia in Italia, dove circa 5 milioni di persone ancora non sono vaccinate“.

Proprio per questo motivo in Italia le Regioni si stanno organizzando con diverse iniziative, vediamone alcuni esempi

Vaccinazione rifugiati ucraini nel Lazio

Dal 2 Marzo nel Lazio, a Roma, l’hub della Stazione Termini è pronto ad accogliere chi fugge dalla guerra mettendo a loro disposizione tutte le procedure con accesso libero, dai test antigenici ai vaccini al rilascio della certificazione verde, inoltre a tutti verrà assegnato il tesserino sanitario Stp-straniero temporaneamente presente che consentirà ad ognuno di usufruire dei servizi sanitari.

Vaccinazione per rifugiati Ucraina
Vaccinazione per rifugiati Ucraina

Consulta il portale web della regione Lazio per ulteriori informazioni CAMPAGNA DI VACCINAZIONE ANTI COVID-19 – Salute Lazio oppure la pagina della Prenotazione vaccino Lazio

Vaccinazione rifugiati ucraini nel Veneto

Nel Veneto ad esempio negli hub vaccinali oltre a fornire le prime misure anti-Covid come tamponi ed eventuale vaccinazione, le persone fuggite dalle zone di guerra riceveranno la programmazione delle successive prestazioni di sanità pubblica e le informazioni necessarie all’accesso ai percorsi di assistenza in caso di necessità sanitarie urgenti come ad esempio un’eventuale gravidanza o una malattia acuta.

Inoltre la regione ha deciso di individuare i punti tampone e i centri vaccinali come punto di riferimento per la presa in carico dei richiedenti asilo ed in più ha aperto un conto corrente di solidarietà su cui effettuare donazioni per l’assistenza ai profughi civili dell’Ucraina che stanno giungendo nella regione.

Vaccinazione per rifugiati Ucraina

Vaccinazione rifugiati ucraini in Lombardia

Anche la Lombarda è al lavoro per gestire l’emergenza Ucraina e garantire, dalla prossima settimana, test e vaccini infatti, dalla Regione, la vicepresidente e responsabile del Welfare Letizia Moratti annuncia che tutti i cittadini ucraini che arriveranno nella regione riceveranno gratuitamente tamponi e vaccini contro il Covid-19 oltre al morbillo, parotite, rosolia, anti-difterite, tetano e pertosse.

Vaccinazione rifugiati ucraini in Campania

In Campania invece è previsto un primo accoglimento dei rifugiati ucraini  presso l’albergo covid dell’Ospedale del Mare dove sono disponibili 168 posti, qui saranno effettuati screening completi per escludere eventuali contagi ma anche  per gestirli e verificare le condizioni sanitarie generali degli ospiti.

In seguito i profughi saranno suddivisi nelle diverse strutture presenti sul territorio regionale come ad esempio la struttura comunale di Marechiaro (55 posti) e i Cas di Napoli (40 posti), Benevento (30 posti), Salerno (31 posti), Caserta (50 posti) e Avellino (30 posti).

E’ stato inoltre predisposto un sistema di prevenzione sanitaria in raccordo con Asl e Regione Campania in quanto dai primi riscontri molti cittadini ucraini sono risultati sprovvisti di un ciclo vaccinale riconosciuto a livello europeo, questo perché il vaccino Sputnik non è considerato efficace in Europa, verranno quindi attivate campagne vaccinali dedicate.

Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi giorni?

Ci auguriamo tutti che questa tragedia abbia presto una fine e che tutti coloro che sono costretti ad abbandonare la propria casa, i propri cari e tutti i propri averi possano tornare presto a ricostruire ciò che hanno perso, ma ad oggi purtroppo la situazione tende a peggiorare di ora in ora con una conseguente e sempre crescente fuga di queste persone verso luoghi più sicuri.

Il timore rimane quindi quello che nelle prossime settimane, proprio per l’arrivo dei profughi ucraini, la situazione della pandemia possa avere sviluppi inaspettati quindi provvederemo ad aggiornare il nostro sito anche su questa situazione.

 

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Novavax in Sicilia il nuovo siero non convince

Dal 28 Febbraio è iniziata anche in Sicilia la somministrazione del vaccino anti Covid-19 Nuvaxovid (Novavax). Ma Novavax in Sicilia non convince.

Mentre in altre regioni Novavax lascia ben sperare per quanto riguarda coloro che fin’ora erano diffidenti verso gli altri sieri, in Sicilia i risultati non sono stati quelli attesi.

A 24 ore di distanza dall’inizio delle inoculazioni solo una cinquantina di maggiorenni si erano sottoposti alla prima dose del  nuovo vaccino. Una consistente differenza con altre regioni visto che per esempio nel Lazio si era raggiunta quota duemila prenotazioni e in Liguria 360 nel primo giorno utile.

Gli indecisi sulla vaccinazione si convinceranno come sperato oppure i 338 mila  non vaccinati siciliani resisteranno fino al 1° Aprile quando si inizierà una progressiva abolizione del Green Pass

Vedremo nei prossimi giorni quali saranno gli sviluppi, intanto alla regione Sicilia sono state consegnate le prime 84 mila dosi suddivise per le nove provincie, vediamo come sono state ripartite.

Destinazioni delle fiale di Novavax in Sicilia

Le 84 mila dosi assegnate alla regione Sicilia sono destinate ai diversi centri in queste quantità: Palermo 20.800 fiale; Giarre 18.800; Milazzo 10.500; Erice Casa Santa 7.300; Agrigento 7.300; Siracusa 6.700; Ragusa 5.400; Caltanissetta 4.400; Enna 2.800.

Chi può ricevere il vaccino Novavax e come va somministrato?

Novavax potrà essere somministrato a tutti i soggetti, a partire dai 18 anni di età, viene somministrato per via intramuscolare con un ciclo di due dosi a distanza di 3 settimane (21 giorni) l’una dall’altra.

Cos’è Novavax e come funziona?

Novavax (Novaxovid) è un siero basato sulla tecnica delle proteine ricombinanti a differenza degli altri sieri anti-Covid Pfizer o Moderna che usano tecnologie a mRna e Astrazeneca, Johnson&Johnson, Sputnik che utilizzano tecnologie a vettore virale, quindi Novavax non contiene né codice genetico (RNA o DNA) né il virus vivo o attenuato.

La tecnologia utilizzata è in uso già dagli anni ‘80 e ed è stata già impiegata per la produzione di diversi vaccini come quello contro l’epatite B, la meningite e il papilloma virus.

Novavax quindi è un vaccino proteico che contiene cioè frammenti prodotti in laboratorio della proteina Spike con aggiunta di saponina (sostanza che aiuta ad aumentare l’efficacia del vaccino per ottenere una risposta immunitaria superiore).

Qualora la persona vaccinata con Novavax entri in contatto con il Covid-19, il suo sistema immunitario riconoscerà la proteina Spike originale, presente sulla superficie del virus, e risponderà combattendola tramite gli anticorpi IgG ed IgM selettivi e attraverso la produzione dei linfociti T e B.

Per saperne di più sul siero anti Covid-19 Nuvaxovid (Novavax) vi invitiamo a leggere il nostro articolo https://www.prenotazionevaccino.it/novavax-nuovo-vaccino/

Come prenotare il vaccino Novavax in Sicilia

Le modalità di prenotazione rimangono quelle utilizzate fino ad ora anche per gli altri sieri e cioè:

  • tramite Call Center telefonando al numero verde gratuito 800 00.99.66 attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 09:00 alle 18:00 (escluso sabato e festivi);
  • inviando un SMS al numero 339.9903947 attivato da Poste Italiane inserendo il proprio Codice Fiscale.

Entro 48-72 ore si verrà ricontattati per procedere alla scelta del luogo e  data dell’appuntamento. Il servizio è attivo 24 ore su 24 e non presenta costi aggiuntivi.

Documentazione necessaria la momento della vaccinazione Novavax in Sicilia

Al momento della vaccinazione è necessario portare con se la seguente documentazione debitamente compilata:

  • Modulo consenso informativo

https://testcovid.costruiresalute.it/assets/files/Consenso.pdf

  • Questionario anamnestico

https://testcovid.costruiresalute.it/assets/files/docenti/Template_A2_Scheda_Anamnestica.pdf

  • Nota informativa vaccinazione

https://testcovid.costruiresalute.it/assets/files/docenti/vuln_80.pdf

  • Nota informativa dati personali

https://testcovid.costruiresalute.it/assets/files/Info_Dati_Personali.pdf

Per maggiori informazioni si può consultare la pagina ufficiale della regione Sicilia dedicata alle vaccinazioni raggiungibile al seguente link  https://testcovid.costruiresalute.it/

oppure la nostra pagina della Regione Sicilia https://www.prenotazionevaccino.it/sicilia/

 

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Novavax senza prenotazione Regione Abruzzo

Al via dal 28 Febbraio le somministrazioni del nuovo vaccino Novaxovid (Novavax) nella Regione Abruzzo.

La Struttura Commissariale nazionale ha comunicato che sono state regolarmente distribuite le prime 21900 dosi presso gli hub presenti sul territorio regionale.

Cos’è Novavax e come funziona?

Novavax è un siero basato sulla tecnica delle proteine ricombinanti a differenza degli altri sieri anti-Covid(Pfizer, Moderna, Astrazeneca, Johnson&Johnson, Sputnik) che usano tecnologie a mRna o vettore virale, quindi non contiene né codice genetico (RNA o DNA) né il virus vivo o attenuato.

La tecnologia utilizzata è in uso da tempo e già impiegata per la produzione di diversi vaccini come quello contro l’epatite B, la meningite e il papilloma virus.

Novavax è quindi un vaccino proteico, contiene frammenti prodotti in laboratorio della proteina Spike con aggiunta di saponina (sostanza che aiuta ad aumentare l’efficacia del vaccino per ottenere una risposta immunitaria superiore).

Se la persona vaccinata con questo siero dovesse entrare in contatto con il Covid-19, il suo sistema immunitario riconoscerà la proteina Spike originale, presente sulla superficie del virus, e risponderà combattendola tramite gli anticorpi IgG ed IgM selettivi e attraverso la produzione dei linfociti T e B.

Per saperne di più sul siero anti Covid-19 Nuvaxovid (Novavax) vi invitiamo a leggere il nostro articolo NOVAVAX nuovo vaccino anti Covid-19 – tutte le informazioni aggiornate – Prenotazione vaccino

Come si può accedere alla somministrazione di Novavax?

L’assessore alla Salute Nicoletta Verì  fa sapere che l’accesso agli hub per la somministrazione con Novavax sarà libero e senza prenotazione (ferme restando disposizioni particolari di ciascuna azienda sanitaria).

Quali sono le strutture dove si potrà ricevere il vaccino Novavax?

Gli hub vaccinali dove sarà possibile richiedere la vaccinazione con il Novavax sono:

  • L’Aquila-San Vittorino;
  • Avezzano;
  • Sulmona;
  • Chieti-Colle dell’Ara
  • Lanciano-Palamasciangelo
  • Vasto-Palazzetto ex Salesiani
  • Pescara (Stazione Portanuova e nel pomeriggio anche a Palazzo Fuksas)
  • Città Sant’Angelo-Outlet Village
  • Teramo-Parco della Scienza.

Si consiglia di contattare la propria ASL prima di presentarsi all’hub vaccinale. Di seguito i contatti:

Asl 1 (L’Aquila – Avezzano – Sulmona)
Telefono: 800 169 326
E-mail: vaccini@covid.asl1abruzzo.it
Asl 2 (Chieti – Lanciano – Vasto)
Telefono: 800 860 146
E-mail: vaccinazioni.cup@asl2abruzzo.it
Asl 3 (Pescara)
Telefono: 800 556 600
E-mail: vaccinazionicovid@ausl.pe.it
Asl 4 (Teramo)
Telefono: 0861 420699
E-mail: vaccinazionecovid@aslteramo.it

Per ulteriori informazioni consulta la pagina Vaccinazione Covid: da domani via alle somministrazioni Novavax, ecco dove | Regione Abruzzo oppure accedi alla pagina Abruzzo – Prenotazione vaccino

 

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Prenotazione quarta dose regione Marche

Da oggi 1 Marzo 2022 sono partite anche nella regione Marche le somministrazioni della quarta dose di vaccino anti Covid-19 per i soggetti immunodepressi.

A chi è rivolta la somministrazione della quarta dose (richiamo o booster)?

La raccomandazione alla somministrazione della dose di richiamo (quarta dose) è rivolta a tutti i soggetti con età pari o superiore a 12 anni con marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate alla patologia di base, a trattamenti farmacologici o sottoposti a trapianto di organo solido come da specifiche presenti nella circolare del Ministero della Salute visionabile al seguente link: 

Condizioni per terza Dose (da Circ. Min. Sanità n. 0041416 del 1492021).pdf (regione.marche.it)

Quale vaccino verrà utilizzato per la dose di richiamo (quarta dose) e con quali modalità?

Per la quarta dose è raccomandata la somministrazione dei vaccini a mRNA (Pfizer o Moderna) come dose di richiamo (booster) di un ciclo vaccinale primario composto da tre dosi (prima e seconda dose  più dose addizionale a distanza di almeno 28 giorni).

La quarta dove deve essere somministrata trascorsi almeno 120 giorni dalla dose addizionale.

Come prenotare la quarta dose nella regione Marche

I soggetti immunodepressi seguiti dagli Specialisti nelle strutture ospedaliere regionali saranno chiamati direttamente degli ospedali per effettuare la somministrazione della quarta dose, quindi per questa categoria di persone non è necessaria la prenotazione.

Qualora ci sia difficoltà  a raggiungere le sedi ospedaliere il soggetto interessato può contattare il proprio Medico di base che potrà programmare la vaccinazione a domicilio.

Come funziona invece per coloro che non sono seguiti dalle strutture sanitarie?

Per tutti coloro che non sono seguiti da Specialisti presso strutture ospedaliere sarà possibile effettuare la prenotazione online accedendo al portale messo a disposizione da Poste Italiane raggiungibile al seguente link https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it/

Cosa occorre per la prenotazione?

Quando si effettua la prenotazione di dovrà disporre della Tessera Sanitaria in corso di validità per poter inserire, oltre ai propri dati personali, il numero di Tessera ed il Codice Fiscale.

Verrà richiesto anche un numero di cellulare dove arriverà la notifica di conferma della prenotazione.

Prenotazione quarta dose regione Marche: altre modalità di prenotazione

Si può effettuare la prenotazione anche con altre modalità:

  • recandosi presso i PostaMat  di Poste Italiane attivi sul territorio regionale (inserendo semplicemente la Tessera Sanitaria e seguendo le istruzioni);
  •  tramite i portalettere di Poste Italiane (attraverso il palmari messi a loro disposizione);
  • inviando un SMS con il codice fiscale al numero 339.9903947 (entro 48-72 ore si verrà ricontattati per procedere telefonicamente alla scelta di luogo e data dell’appuntamento).

Avviando la prenotazione verrà immediatamente comunicato oltre al giorno anche la sede dove verrà somministrato il vaccino e l’orario in cui ci si dovrà recare al Punto di Vaccinazione.

Modulistica necessaria al momento della vaccinazione

Al momento della somministrazione sarà necessario portare con se la modulistica debitamente compilata ed il modulo per il consenso alla somministrazione.

Tutta la modulistica è disponibile al seguente link Modulistica – portal (asur.marche.it)

Per ulteriori informazioni consulta la nostra pagina Marche – Prenotazione vaccino

 

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Prenotazione vaccino Novavax Lombardia

Al via anche in Lombardia, da venerdì 25 febbraio 2022, le somministrazioni del nuovo vaccino Nuxaxovid dell’azienda statunitense Novavax.

Si può scegliere di vaccinarsi con Novavax?

La Direzione Generale Welfare della Regione Lombardia  fa sapere che i vaccini Novavax saranno utilizzati per tutte le prime dosi over 18 anni fino ad esaurimento delle scorte. Il 50% di quanto ricevuto, verrà però riservato per le seconde dosi la cui somministrazione avverrà a distanza di tre settimane (21 giorni) dalla prima.

Questo vuol dire che potrà vaccinarsi con Novavax solo chi riuscirà ad effettuare la prenotazione rientrando nelle scorte stanziate per le prime dosi, per gli altri saranno disponibili i sieri inoculati fino a questo momento.

Quali sono le strutture sanitarie dove verrà utilizzato il vaccino Novavax?

Le somministrazioni con Novavax verranno effettuate presso i centri vaccinali presenti nell’elenco messo a disposizione dalla Regione Lombardia:

Ats Bergamo 

Bergamo ospedale Papa Giovanni XXIII

Ats Brescia

Brescia via Morelli

Ats Brianza

Vimercate centro vaccinale ex Esselunga

Lecco centro vaccinale ospedale Manzoni

Ats Insubria

Gallarate Area ex Aeronautica Militare

Como centro vaccinale via Napoleona

Ats Milano

Milano Palazzo delle Scintille

Lodi Fiera

Ats Montagna

Valcamonica centro vaccinale di Darfo – Centro Congressi

Sondrio palestra De Simoni

Ats Pavia

Pavia centro vaccinale IRCCS Maugeri (lunedì-venerdì)

Pavia Palacampus (sabato-domenica)

Ats Valpadana

Mantova cento vaccinale Grana Padano Arena (fino al 25 marzo)

Mantova centro vaccinale ospedale Mantova (dal 26 marzo)

Cremona Fiera (fino al 3 marzo)

Cremona centro vaccinale Sapiens (dal 7 marzo)

Come prenotare il vaccino Novavax in Lombardia

Per la prenotazione dei vaccini si potrà accedere al portale della Regione Lombardia disponibile al e link https://prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it/ ed effettuare la prenotazione in uno dei seguenti modi:

  • Online attraverso la piattaforma di prenotazione

https://start.prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it/booking/#/login;

  • Tramite call center al numero verde gratuito 800894545;
  • Tramite Postamat della Lombardia (sportelli automatici di Poste Italiane);
  • Tramite portalettere di Poste Italiane attraverso i palmari messi a loro disposizione (servizio gratuito)

Vaccino Novavax e terza dose

Il vaccino Novavax non è attualmente autorizzato come dose booster (terza dose) per chi ha precedentemente avuto la somministrazione dei vaccini pre-esistenti (es. Pfizer e Moderna).

Il vaccino Novavax è al momento approvato da Aifa  esclusivamente per i soggetti con un età pari o superiore a 18 anni e solamente per la prima e la seconda dose (ciclo vaccinale primario e non per il booster)

Per avere maggiori informazioni sul vaccino anti Covid-19 Navavax vi invitiamo a leggere il nostro articolo NOVAVAX nuovo vaccino anti Covid-19 – tutte le informazioni aggiornate – Prenotazione vaccino

 

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