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Covid, variante “Bythos”: cosa sappiamo?

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E’ stata soprannominata Bythos l’ultima sottovariante di Omicron messa sotto monitoraggio dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in quanto ritenuta degna di particolare attenzione. Vediamo cosa è emerso fino a questo momento su questa nuova variante.

Origini e caratteristiche della sottovariante XBF, o “Bythos”

Dopo Cerberus e Gryphon, Centaurus, Orthru e Kraken, arriva anche Bythos nella lista delle sottovarianti, “sorvegliate speciali”, della famiglia Omicron.

Bythos è stata rilevata per la prima volta il 27 luglio 2022 in Australia ed al momento è stata rilevata in 46 Paesi, tra cui anche l’Italia. Tuttavia, allo stato attuale, rappresenta solamente l’1% circa dei casi di Covid registrati nel mondo.

Nonostante la sua (per ora) limitata diffusione, è comunque strettamente monitorata a causa delle mutazioni che la caratterizzano, le quali potrebbero permettergli di eludere la risposta immunitaria e potrebbero, inoltre, renderla estremamente trasmissibile, nonché resistente a molti dei trattamenti antivirali utilizzati contro il Covid-19.

Ad ogni modo, come sostiene l’OMS, “Al momento non ci sono prove epidemiologiche che la sotto-variante XBF porti ad un aumento dei casi, dei ricoveri o dei decessi”.

I sintomi di Bythos

Benchè siano ancora relativamente pochi i dati disponibili su questa nuova variante, gli studi preliminari non mostrerebbero sostanziali differenze nella sintomatologia e nella gravità della malattia rispetto ad Omicron.

Anche Bythos si manifesterebbe con i seguenti e già ben noti sintomi:

  • naso chiuso
  • tosse
  • mal di gola
  • febbre
  • mal di testa
  • affaticamento
  • stanchezza
  • dolori muscolari
  • inappetenza
  • nausea
  • disturbi gastrointestinali

Sarebbe sempre invece meno frequente l’alterazione di gusto e olfatto.

Bythos e Long Covid

Una buona notizia arriva da uno studio svizzero che ha coinvolto 1.201 operatori di 9 network sanitari, dal quale è emerso come sia meno probabile sviluppare la tanto temuta sindrome Long Covid qualora si venga infettati da Omicron o da una delle sue varianti (inclusa Bythos) in rapporto al contagio da virus originario, caso in cui è più probabile sviluppare il Long Covid.

Lo studio sarà presentato da Carol Strahm della Divisione di Malattie infettive ed Epidemiologia ospedaliera dell’Ospedale cantonale di San Gallo, in occasione del Congresso della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive (Eccmid 2023) che si terrà a Copenaghen, in Danimarca, dal 15 al 18 aprile 2023.

Nuove varianti ma scendono i ricoveri

Altra buona notizia, emersa dal report FIASO (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere) datato 7 marzo 2023, è il netto calo dei ricoveri: “Il numero dei ricoverati adulti con infezione da SARS COV-2 cala in modo consistente (- 21,8%). Si registra ancora una diminuzione netta dei ricoverati in ordinario PER COVID che scendono del 23,2%. Anche i CON COVID, che precedentemente erano piuttosto stabili, calano del 21,4%. Si riduce di nuovo la proporzione dei PER COVID rispetto ai CON COVID in ordinario (34,1%).”

Per quanto riguarda invece le terapie intensive si legge nel report: “Il quadro in intensiva si muove poco, rimanendo su livelli molto bassi, contiamo un ricoverato in meno fra i PER COVID (7 pazienti) e lo stesso numero della settimana prima dei CON COVID (6 pazienti). Il fatto che i PER COVID siano quasi tutti vaccinati da meno di 180 giorni, di età piuttosto giovane (media 66,3 anni) e la maggior parte senza comorbidità è una caratteristica osservata la settimana precedente, ma è probabile che i ricoverati siano rimasti sostanzialmente gli stessi.”

Nello stesso report si specifica la seguente distinzione che, allo scopo di poter meglio interpretare i dati, chiarisce:

“I pazienti ricoverati per COVID sono distinti dai pazienti ricoverati con COVID, con la seguente definizione operativa:

Ricoverati PER COVID = pazienti con infezione da SARS-COV-2 con segni clinici, laboratoristici e radiografici di interessamento delle basse vie aeree

Ricoverati CON COVID = pazienti con infezione accertata da SARS-COV-2, senza segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare, il cui ricovero è determinato da altre patologie.”

 

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© Riproduzione riservata

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