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Vaccino antinfluenzale 2022

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Dopo due anni di latenza, quest’anno torna a farci visita, in maniera piuttosto aggressiva, l’influenza. Trattandosi di un virus isolato per la prima volta in Australia (che ne ha sperimentato gli effetti prima di noi) la variante che circola attualmente è stata soprannominata l’Australiana.

Arrivata in Italia con largo anticipo rispetto a quanto succedeva in fase pre-pandemica, (quando la stagione influenzale raggiungeva il suo picco tra Gennaio e Febbraio) sta già costringendo a letto molti Italiani, soprattutto bambini in fascia di età 0-5 anni, particolarmente suscettibili al contagio (per un approfondimento su questo tema rimandiamo al nostro articolo Influenza e Covid, come distinguerli? Caratteristiche, sintomi e differenze.)

Ma come ogni anno, viene offerta a tutti i cittadini la possibilità di sottoporsi al vaccino antinfluenzale che, sebbene non escluda con certezza il contagio costituisce, secondo gli esperti, la strategia più efficace per proteggersi da complicazioni e forme gravi. Ma entriamo nel dettaglio.

Cos’è un vaccino antinfluenzale e come funziona?

Un vaccino antinfluenzale rappresenta, secondo le Autorità Sanitarie, l’arma più efficace di prevenzione dell’influenza. Si tratta di un siero da iniettare per via intramuscolare e che stimola il sistema immunitario di chi si sottopone a vaccinazione, portandolo a produrre anticorpi specifici contro il virus dell’influenza, i cui ceppi virali possono mutare ogni anno.

Questo è possibile poiché, come spiega l’Istituto Superiore di Sanità “la composizione del vaccino antinfluenzale viene aggiornata ogni anno secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sulla base delle informazioni epidemiologiche e virologiche raccolte dalla rete Globale dei 148 Centri Nazionali Influenza di collaborazione, attiva tutto l’anno. Ciò permette non solo di monitorare l’andamento globale della trasmissione dell’influenza ma anche di identificare e caratterizzare i ceppi circolanti e contribuire così all’aggiornamento della composizione vaccinale utilizzabile nella stagione successiva.”

La protezione indotta dalla vaccinazione inizia circa due settimane dopo l’inoculazione ed ha una durata di sei/otto mesi, dopo i quali inizia a diminuire gradualmente. Per tale motivo è necessario sottoporsi ogni anno a vaccinazione con sieri aggiornati in base ai ceppi virali in circolazione.

A chi è raccomandata la vaccinazione antinfluenzale?

Il Ministero della Salute da indicazione al vaccino antinfluenzale per tutti i soggetti a partire dai 6 mesi di età, tranne nei casi in cui vi siano specifiche controindicazioni.

Vi sono tuttavia alcune categorie di soggetti considerate a rischio e che per questo hanno la massima priorità. Tali categorie sono state rivalutate e modificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’attuale stagione vaccinale, in ragione della situazione di contingenza causata dal protrarsi della pandemia da Covid19, da cui la valutazione delle categorie più a rischio non può prescindere.

Quali sono le categorie considerate a rischio?

Di seguito la lista dei soggetti considerati più a rischio, per cui la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata con la massima priorità e offerta gratuitamente:

  • operatori sanitari;
  • adulti anziani;
  • donne in gravidanza;
  • persone con patologie di base;
  • bambini (in particolare quelli di età inferiore ai 5 anni)

A seguire la lista dettagliata dei soggetti ai quali la vaccinazione è raccomandata e offerta gratuitamente (così come riportata nella circolare 0031738-06/07/2022 emessa dal Ministero della Salute):

Persone ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza:

  • Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in gravidanza e nel periodo “postpartum”.
  • Soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza:

a) malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO);
b) malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite;
c) diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con indice di massa corporea BMI>30;
d) insufficienza renale/surrenale cronica;
e) malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie;
f) tumori e in corso di trattamento chemioterapico;
g) malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV;
h) malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali;
i) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici;
j) patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari);
k) epatopatie croniche;

  • Soggetti di età pari o superiore a 65 anni.
  • Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale.
  • Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti.
  • Familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che il soggetto a rischio sia stato o meno vaccinato).

Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori:

  • Medici e personale sanitario di assistenza in strutture che, attraverso le loro attività, sono in grado di trasmettere l’influenza a chi è ad alto rischio di complicanze influenzali.
  • Forze di polizia.
  • Vigili del fuoco.
  • Altre categorie socialmente utili che potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa; a tale riguardo, la vaccinazione è raccomandata ed è facoltà delle Regioni/PP.AA. definire i principi e le modalità dell’offerta a tali categorie.
  • Infine, è pratica internazionalmente diffusa l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale da parte dei datori di lavoro ai lavoratori particolarmente esposti per attività svolta e al fine di contenere ricadute negative sulla produttività.

Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani:

  • Allevatori.
  • Addetti all’attività di allevamento.
  • Addetti al trasporto di animali vivi.
  • Macellatori e vaccinatori.
  • Veterinari pubblici e libero-professionisti.

Altre categorie cui la vaccinazione è fortemente raccomandata:

  • Donatori di sangue.
  • Bambini sani nella fascia di età 6 mesi – 6 anni.
  • Soggetti nella fascia di età 60-64 anni.

Il vaccino antinfluenzale ha delle controindicazioni?

Come qualunque altro tipo di vaccino o medicinale, anche il vaccino antinfluenzale presenta delle controindicazioni. In particolare (sempre come riportato nella circolare del Ministero della Salute già citata) non può essere somministrato:

  • a lattanti di età inferiore ai 6 mesi;
  • a soggetti che abbiano manifestato una reazione allergica grave dopo la somministrazione di una precedente dose o una reazione allergica grave ad una componente del vaccino;
  • una malattia acuta di media o grave entità, con o senza febbre, costituisce una controindicazione temporanea alla vaccinazione, che va rimandata a guarigione avvenuta;
  • più in generale, specifiche controindicazioni alla somministrazione dei vaccini antinfluenzali sono contenute nella scheda tecnica del prodotto.

Condizioni che non rappresentano controindicazione al vaccino antinfluenzale

Per contro, sempre secondo le indicazioni del Ministero della Salute, alcune condizioni non rappresentano assolutamente un divieto a sottoporsi al vaccino antinfluenzale, di seguito l’elenco:

  • Allergia alle proteine dell’uovo, con manifestazioni non anafilattiche.
  • Malattie acute di lieve entità.
  • Gravidanza.
  • Allattamento.
  • Infezione da HIV e altre immunodeficienze congenite o acquisite. La condizione di
    immunodepressione non costituisce una controindicazione, salvo quanto precisato a
    proposito del vaccino vivo attenuato, alla somministrazione della vaccinazione
    antinfluenzale. La somministrazione del vaccino potrebbe non evocare una adeguata
    risposta immune. Una seconda dose di vaccino non migliora la risposta anticorpale in
    modo sostanziale.

Sottolineiamo a tal proposito, come già menzionato, che le donne in gravidanza e nel periodo del postpartum rappresentano categorie a rischio a cui la vaccinazione antinfluenzale è fortemente raccomandata.

Il vaccino antinfluenzale può essere somministrato in concomitanza con altri vaccini?

La circolare prosegue: “I soggetti che rientrano nelle categorie indicate possono ricevere, se necessario, il vaccino antinfluenzale contemporaneamente ad altri vaccini (vedi PNPV vigente), in sedi corporee e con siringhe diverse. Fatte salve specifiche indicazioni d’uso, è possibile altresì, laddove sostenibile, la cosomministrazione di tutti i vaccini antinfluenzali con i vaccini anti-SARS-CoV-2/COVID19

E’ possibile che il vaccino antinfluenzale provochi reazioni indesiderate?

Gli effetti indesiderati più comuni facenti seguito alla somministrazione di vaccino un antinfluenzale consistono in reazioni locali come, ad esempio: dolore, eritema e gonfiore nel sito di iniezione.
Le reazioni più comuni includono anche malessere generale, febbre, mialgie, che possono comparire dalle 6 alle 12 ore dalla somministrazione e che possono persistere per 1 o 2 giorni.

Si raccomanda, in ogni caso, di segnalare qualunque reazione che non rientri tra le più comuni e transitorie, al sistema di farmacovigilanza dell’AIFA (www.vigifarmaco.it).

I vaccini antinfluenzali sono sicuri?

Come sottolinea il Ministero della Salute: “I vaccini autorizzati per l’uso nell’uomo sono prodotti biologici sicuri poiché sono sottoposti ad una serie di controlli accurati che vengono effettuati sia durante la produzione e prima della loro immissione in commercio, sia dopo la loro commercializzazione.
I controlli effettuati prima dell’immissione in commercio vengono attuati allo scopo di verificare gli standard previsti dalle autorità internazionali (Organizzazione Mondiale della Sanità e, per quanto riguarda l’Unione europea, l’EMA) e nazionali.”

Per approfondire il tema rimandiamo al video divulgativo EpiCentro-Iss “La vaccinovigilanza in Italia”:

L’importanza della vaccinazione

Come già menzionato nel nostro articolo Influenza e Covid, come distinguerli? Caratteristiche, sintomi e differenze, è in corso una Campagna di comunicazione sulla Vaccinazione anti-influenzale e anti Covid-19 che sensibilizzi tutti i cittadini all’importanza di proteggere se stessi e, di conseguenza, la comunità, nei confronti di influenza e Covid19 che quest’anno, meritano di essere attenzionate con particolare prudenza.

Riportiamo di seguito il video dello spot televisivo diffuso dal Ministero della Salute sulle reti Rai e Mediaset, oltre che sui vari Social, a partire dal 1 Dicembre 2022:

 

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© Riproduzione riservata

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