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Green Pass e Super Green Pass: differenze

Che differenze ci sono, cosa cambia, quali sono le regole, quanto dura il green pass, dove è obbligatorio e tutte le informazioni sulla certificazione verde che sta cambiamo la nostra vita

Alla luce delle continue modifiche in materia di green pass che stanno arrivando nelle ultime settimane,  i dubbi su cosa si può fare o non si può fare con i vari tipi di certificazione sono ancora molti.

Green pass e super green pass sono la stessa cosa? Green pass base, rafforzato o booster? In questo articolo cercheremo di riassumere e fare chiarezza iniziando con il capire cos’è questo documento che ormai fa parte inesorabilmente della nostra quotidianità.

Che cos’è il green pass?

Il green pass è una certificazione sia digitale che stampabile emessa esclusivamente attraverso la Piattaforma nazionale del Ministero della Salute attestante che una persona è in una delle seguenti condizioni:

  • aver effettuato la vaccinazione anti COVID-19 (secondo le tempistiche previste da Ministero della Salute)
  • aver ottenuto un risultato negativo ad un test antigenico rapido (tampone rapido) nelle ultime 48 ore o ad un test molecolare nelle ultime 72 ore;
  • essere guarita dal COVID-19 da non più di 6 mesi (180 giorni).

La Certificazione contiene un QR Code (codice a barre bidimensionale) attraverso il quale, utilizzando un’apposita applicazione, si può verificare la sua validità e autenticità.

Green pass da vaccinazione: cosa succede dopo ciascuna dose

Ad ogni dose di vaccino viene rilasciato un nuovo green pass, quindi un nuovo QR Code. Quali dosi di vaccino danno diritto al green pass? Quanto dura il green pass prima dose, seconda dose e dose booster (terza dose)? Senza terza dose posso avere il green pass? Come faccio a calcolare la validità del green pass?

Validità green pass

Cerchiamo di fare chiarezza, vedendo cosa succede dopo ciascuna dose di vaccino e quanto dura il green pass.

Quanto dura il green pass dopo prima dose

Il green pass ottenuto dopo la prima dose è valido a partire da 15 giorni dopo la vaccinazione e dura fino alla generazione del green pass relativo alla seconda dose, secondo i giorni di distanza che lo specifico vaccino prevede (ad esempio, Pfizer 21 giorni).

Nel caso in cui venisse contratta l’infezione Covid dopo la prima dose, si avrà diritto al green pass da guarigione, che sarà emesso entro il giorno successivo all’emissione del certificato di guarigione (tampone negativo).

Riguardo la tipologia di green pass, dopo la prima dose viene rilasciato il green pass rafforzato o super green pass, anche in caso di contagio e relativa generazione del green pass da guarigione.

Nel caso di sola prima dose, non si ha diritto al green pass illimitato, tranne nel caso in cui ci sia stata una doppia guarigione in due momenti diversi (vedi casistiche riportate in fondo a questo articolo)

Quanto dura il green pass dopo seconda dose

La validità del Green pass che viene rilasciato dopo la seconda dose, detto anche green pass di ciclo vaccinale primario, sostituisce quello “temporaneo” rilasciato dopo la prima dose, ha validità di 6 mesi (180 giorni) e viene sostituito dal green pass booster dopo la vaccinazione della terza dose (dose booster). Quindi la scadenza del green pass seconda dose è 6 mesi (180 giorni) a partire dalla data di somministrazione della seconda dose, oppure fino a quando non viene somministrata la terza dose.

Come per la prima dose, anche la tipologia di green pass rilasciata dopo la seconda dose è il green pass rafforzato (super green pass), qualora venisse contratta l’infezione e quindi venisse rilasciato il green pass da guarigione dopo aver fatto la seconda dose, si ha diritto al green pass illimitato, al pari di chi ha ricevuto tre dosi di vaccino.

Green pass dopo terza dose

Trascorsi massimo 6 mesi (180 giorni) dalla seconda dose, per ottenere un green pass aggiornato è necessario fare la terza dose (dose booster). La terza dose determina la generazione di un nuovo green pass, con validità illimitata, che certifica l’ottenimento del ciclo vaccinale completo.

Nel caso in cui venisse contratta l’infezione, verrà rilasciato un green pass da guarigione dal giorno successivo alla guarigione, anche questo green pass avrà durata 6 mesi.

Green pass dopo quarta dose

La quarta dose è attualmente consigliata a tutta la popolazione over-60 ed a determinate categorie di soggetti fragili (immudepressi) che abbiano già ricevuto da almeno 120 giorni una la dose addizionale a completamento del ciclo vaccinale primario (prima e seconda dose più dose aggiuntiva).

Di conseguenza anche la quarta dose determina la generazione di un nuovo green pass, anch’esso con validità illimitata, che certifica al pari della terza dose, l’ottenimento del ciclo vaccinale completo.

Quali tipi di green pass esistono?

  • Green pass base: è la certificazione verde Covid-19 rilasciata per vaccinazione, guarigione o a seguito di un test antigenico rapido o molecolare con risultato negativo;
  • Green pass rafforzato: è la certificazione verde Covid-19 che si ottiene solamente con la vaccinazione o guarigione.
  • Green pass booster:  è la certificazione verde Covid-19 che viene rilasciata a seguito della somministrazione della terza dose. Coloro che non abbiano ancora fatto la dose di richiamo potranno utilizzare il Green pass rafforzato ma unitamente dovranno presentare un documento attestante l’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare eseguito nelle 48 ore precedenti. Al momento il green pass booster è necessario solo per l’accesso alle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie ed hospice (es. RSA per anziani).

Ma vediamo nel dettaglio cosa si può fare con ogni tipo di certificazione a seconda anche dei colori assegnati alle regioni in virtù delle variazioni settimanali dei contagi.

Green pass base, cosa si può fare?

A partire dal 1 Maggio 2022 il green pass base, non è più richiesto per accedere in luoghi pubblici e privati, inclusi bar, ristoranti, mezzi di trasporto e luoghi di lavoro.

Ricordiamo che fino al 30 Aprile la certificazione verde base era necessaria in molti luoghi, fra cui ristoranti, stadi, aerei, luoghi di lavoro, concorsi pubblici, corsi di formazione, università, treni, pulman turistici, navi, etc.

A partire dal 1 Maggio in nessun posto è necessario il green pass base, in questa fase in cui la curva dei contagi si sta abbassando, gli unici casi in cui è necessario il green pass è per RSA ed Ospedali, ma come meglio specificato in seguito, in quel caso serve il super green pass (quello ottenuto con la vaccinazione) e non il green pass base.

Quindi dopo l’alleggerimento delle misure che era stato effettuato il 1 Aprile quando era stata abolita la necessità di green pass base per attività commerciali, uffici pubblici, banche, poste, mezzi pubblici e ristoranti all’aperto, dal 1 Maggio l’ulteriore alleggerimento ha tolto le ultime restrizioni rimaste

Green pass rafforzato o super green pass, cosa si può fare?

Sempre a partire dal 1 Maggio i luoghi in cui resta obbligatorio l’utilizzo del green pass rafforzato (detto anche super green pass) che si ottiene con la vaccinazione, sono i seguenti:

  • RSA: quindi residenze per anziani, anche non autosufficienti, le strutture di ospitalità e lungodegenza, gli hospice, le residenze sanitarie assistite, le strutture riabilitative
  • Ospedali: per poter visitare in strutture ospedaliere o in genere residenze sanitari. Solo per effettuare visite, non è previsto green pass per i pazienti (es. ricovero, visite mediche, day hospital, etc)
Dove è necessario il Super Green Pass a partire dal 1 Maggio 2022

Green pass illimitato

Il green pass va in pensione? Non ancora, il famoso qrcode continuerà ad esistere, anche se diminuiscono le occasioni in cui saremo obbligati ad utilizzarlo.

Il governo ha infatti deciso di mantenere tutto il funzionamento legato a vaccini e tamponi, con l’obiettivo di avere uno strumento pronto e funzionante per il prossimo autunno, quando è probabile che aumenti nuovamente la circolazione del virus e di conseguenza avere uno strumento come il green pass permettere di applicare le politiche di contenimento della pandemia che ben conosciamo.

Il governo ha quindi deciso di rendere illimitato il green pass, quindi senza scadenza per tutto coloro che hanno fatto la terza dose oppure sono guariti ma hanno fatto almeno due dosi.

Leggi il nostro articolo di approfondimento Green pass illimitato? Da quando? E per chi?

Di seguito viene riportato uno specchietto riepilogativo elaborato dalla redazione di PrenotazioneVaccino.it che mette in evidenza i casi in cui è previsto il green pass illimitato

Green pass booster, quando serve?

Al momento il green pass booster è necessario solo per l’accesso alle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie ed hospice (es. RSA per anziani). Ricordiamo che il green pass booster si ottiene, oltre che con la somministrazione della dose booster (terza dose) anche con il possesso di green pass rafforzato unito ad un tampone (rapido con durata 48 ore, molecolare con durata 72 ore), in quest’ultimo caso ovviamente la validità del green pass booster sarà limitata alla validità del tampone, quindi 48 ore per il tampone rapido e 72 ore per il molecolare.

Esenzione green pass

Sono esenti dal green pass i minori di 12 anni e tutti coloro che hanno una certificazione medica idonea che rispetti i criteri stabiliti dal Ministero della Salute e verificabili sul sito dedicato www.dgc.gov.it  sotto la voce ESENZIONI.

Per aggiornamenti sulla fine dello stato di emergenza e graduale abolizione dell’uso del green pass leggi il nostro articolo Abolizione Green pass: dal 31 Marzo inizia il ritorno alla normalità

 

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Vaccinazione a tutti senza limiti di età

Le indicazioni del generale Francesco Figliuolo sono state chiare, da oggi 3 Giugno, le regioni possono aprire le prenotazioni per la vaccinazione a tutte le fasce di età.

La notizia ha creato sicuramente aspettative fra le persone che attendono un vaccino, ma come più volte ricordato nelle pagine di PrenotazioneVaccino.it, la campagna vaccinale è gestita in autonomia dalle diverse regioni e provincie autonome, che stanno procedendo ad applicare le indicazioni nazionali in modo parziale ed in ordine sparso.

Consulta la pagina della tua regione per verificare eventuali limitazioni

 

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Covid, variante “Bythos”: cosa sappiamo?

E’ stata soprannominata Bythos l’ultima sottovariante di Omicron messa sotto monitoraggio dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in quanto ritenuta degna di particolare attenzione. Vediamo cosa è emerso fino a questo momento su questa nuova variante.

Origini e caratteristiche della sottovariante XBF, o “Bythos”

Dopo Cerberus e Gryphon, Centaurus, Orthru e Kraken, arriva anche Bythos nella lista delle sottovarianti, “sorvegliate speciali”, della famiglia Omicron.

Bythos è stata rilevata per la prima volta il 27 luglio 2022 in Australia ed al momento è stata rilevata in 46 Paesi, tra cui anche l’Italia. Tuttavia, allo stato attuale, rappresenta solamente l’1% circa dei casi di Covid registrati nel mondo.

Nonostante la sua (per ora) limitata diffusione, è comunque strettamente monitorata a causa delle mutazioni che la caratterizzano, le quali potrebbero permettergli di eludere la risposta immunitaria e potrebbero, inoltre, renderla estremamente trasmissibile, nonché resistente a molti dei trattamenti antivirali utilizzati contro il Covid-19.

Ad ogni modo, come sostiene l’OMS, “Al momento non ci sono prove epidemiologiche che la sotto-variante XBF porti ad un aumento dei casi, dei ricoveri o dei decessi”.

I sintomi di Bythos

Benchè siano ancora relativamente pochi i dati disponibili su questa nuova variante, gli studi preliminari non mostrerebbero sostanziali differenze nella sintomatologia e nella gravità della malattia rispetto ad Omicron.

Anche Bythos si manifesterebbe con i seguenti e già ben noti sintomi:

  • naso chiuso
  • tosse
  • mal di gola
  • febbre
  • mal di testa
  • affaticamento
  • stanchezza
  • dolori muscolari
  • inappetenza
  • nausea
  • disturbi gastrointestinali

Sarebbe sempre invece meno frequente l’alterazione di gusto e olfatto.

Bythos e Long Covid

Una buona notizia arriva da uno studio svizzero che ha coinvolto 1.201 operatori di 9 network sanitari, dal quale è emerso come sia meno probabile sviluppare la tanto temuta sindrome Long Covid qualora si venga infettati da Omicron o da una delle sue varianti (inclusa Bythos) in rapporto al contagio da virus originario, caso in cui è più probabile sviluppare il Long Covid.

Lo studio sarà presentato da Carol Strahm della Divisione di Malattie infettive ed Epidemiologia ospedaliera dell’Ospedale cantonale di San Gallo, in occasione del Congresso della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive (Eccmid 2023) che si terrà a Copenaghen, in Danimarca, dal 15 al 18 aprile 2023.

Nuove varianti ma scendono i ricoveri

Altra buona notizia, emersa dal report FIASO (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere) datato 7 marzo 2023, è il netto calo dei ricoveri: “Il numero dei ricoverati adulti con infezione da SARS COV-2 cala in modo consistente (- 21,8%). Si registra ancora una diminuzione netta dei ricoverati in ordinario PER COVID che scendono del 23,2%. Anche i CON COVID, che precedentemente erano piuttosto stabili, calano del 21,4%. Si riduce di nuovo la proporzione dei PER COVID rispetto ai CON COVID in ordinario (34,1%).”

Per quanto riguarda invece le terapie intensive si legge nel report: “Il quadro in intensiva si muove poco, rimanendo su livelli molto bassi, contiamo un ricoverato in meno fra i PER COVID (7 pazienti) e lo stesso numero della settimana prima dei CON COVID (6 pazienti). Il fatto che i PER COVID siano quasi tutti vaccinati da meno di 180 giorni, di età piuttosto giovane (media 66,3 anni) e la maggior parte senza comorbidità è una caratteristica osservata la settimana precedente, ma è probabile che i ricoverati siano rimasti sostanzialmente gli stessi.”

Nello stesso report si specifica la seguente distinzione che, allo scopo di poter meglio interpretare i dati, chiarisce:

“I pazienti ricoverati per COVID sono distinti dai pazienti ricoverati con COVID, con la seguente definizione operativa:

Ricoverati PER COVID = pazienti con infezione da SARS-COV-2 con segni clinici, laboratoristici e radiografici di interessamento delle basse vie aeree

Ricoverati CON COVID = pazienti con infezione accertata da SARS-COV-2, senza segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare, il cui ricovero è determinato da altre patologie.”

 

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Prenotazione quinta dose Abruzzo

Anche nella Regione Abruzzo, dallo scorso Ottobre, è accessibile, per alcune categorie di persone, la quinta dose (terzo booster) di vaccino anti Covid con il nuovo vaccino bivalente adattato ad Omicron ed alle sue varianti BA.4 e BA.5.

Vediamo nel dettaglio chi può sottoporsi alla quinta dose e quali sono le modalità di prenotazione in Abruzzo.

A chi è destinata la quinta dose in Abruzzo?

La quinta dose (terzo richiamo) può essere somministrata solamente laddove siano trascorsi almeno 120 giorni dalla quarta dose o dall’ultima infezione da Covid (data del tampone positivo) ed è al momento destinata alle seguenti categorie:

  • persone con età uguale o superiore di 80 anni;
  • ospiti delle RSA;
  • persone di età uguale o superiore di 60 anni con fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti.

La lista completa di patologie con indicazione alla quinta dose (terzo richiamo) per i soggetti over 60, è disponibile nel dettaglio alla nostra pagina https://www.prenotazionevaccino.it/prenotazione-quinta-dose/.

E’ comunque consentito l’accesso alla quinta dose a tutte le persone con età pari o maggiore di 60 che ne facciano richiesta purché, anche in questo caso, siano trascorsi 120 giorni dalla quarta dose o dall’ultima infezione da Covid (data del tampone positivo).

Ciascuna delle categorie sopra elencate deve essersi sottoposta a quarta dose con vaccino a mRNA (Pfizer o Moderna).

Quali vaccini vengono utilizzati per la quinta dose in Abruzzo?

I vaccini utilizzati per la quinta dose (terzo richiamo) sono i vaccini bivalenti aggiornati ed efficaci sia sul ceppo del virus originario, sia contro Omicron e le sue varianti BA.4 e BA.5 (per questo definiti bivalenti) autorizzati da EMA e AIFA.

Per un approfondimento sui nuovi vaccini aggiornati visitate la nostra pagina https://www.prenotazionevaccino.it/nuovi-vaccini-covid/.

Come prenotare la quinta dose nella Regione Abruzzo?

Nella Regione Abruzzo non è necessaria la prenotazione per la somministrazione della quinta dose, ma sarà sufficiente presentarsi nei centri vaccinali purchè siano trascorsi almeno 120 giorni dalla quarta dose. Si consiglia comunque di contattare il centro vaccinale prima di recarsi in loco. L’eventuale prenotazione è possibile sempre attraverso il portale di Poste Italiane https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it/ o tramite il call center dedicato al numero verde vaccini 800 00 99 66 . Nella nostra pagina regionale sono disponibili ulteriori informazioni e dettagli sulle vaccinazioni anti Covid-19 in Abruzzo.

Quinta dose e Green Pass

Con la somministrazione della quinta dose si ha diritto al rilascio di un green pass aggiornato che annulla e sostituisce quello precedente ed ha medesima validità. Le istruzioni su come scaricare il proprio green pass sono disponibili nella nostra guida Come scaricare il Green Pass.

Quinta dose Covid ed influenza Australiana

Un motivo importante per proteggersi con la quinta dose è rappresentato dall’arrivo dell’influenza che quest’anno è stata soprannominata Australiana, e che dopo due anni di relativa assenza dovuta all’utilizzo delle mascherine e al distanziamento sociale, si sta rivelando particolarmente virulenta costringendo a letto migliaia di cittadini. Dal momento che è possibile contagiarsi contemporaneamente con influenza e Covid, seppur in rari casi, sottoporsi alla quinta dose diventa ancora più importante (qualora si rientri nelle categorie aventi diritto), anche contestualmente o in tempi ravvicinati al vaccino antinfluenzale, come specificato anche nella Circolare n. 0043189 del 17 ottobre 2022 rilasciata dal Ministero della Salute.

La quinta dose, nella Regione Abruzzo, è obbligatoria?

La quinta dose (terzo richiamo), in Abruzzo, è consigliata per alcune categorie ritenute più fragili (l’elenco di tutte le categorie considerate a rischio è disponibile all’inizio di questo articolo), ma non è obbligatoria: l’obbligo vaccinale è rimasto in vigore fino al 15 Giugno 2022 (per i cittadini over-50 e per alcune categorie professionali come operatori sanitari e Forze dell’Ordine).

Tutte le informazioni relative all’obbligo vaccinale sono disponibili nel nostro approfondimento: Obbligo vaccinale over 50: partono le multe per chi non è vaccinato. Tutte le informazioni aggiornate.

 

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Prenotazione quinta dose Marche

Anche nella Regione Marche, dallo scorso Ottobre, è accessibile, per alcune categorie di persone, la quinta dose (terzo booster) di vaccino anti Covid con il nuovo vaccino bivalente adattato ad Omicron ed alle sue varianti BA.4 e BA.5.

Vediamo nel dettaglio chi può sottoporsi alla quinta dose e quali sono le modalità di prenotazione nelle Marche.

A chi è destinata la quinta dose nelle Marche?

La quinta dose (terzo richiamo) può essere somministrata solamente laddove siano trascorsi almeno 120 giorni dalla quarta dose o dall’ultima infezione da Covid (data del tampone positivo) ed è al momento destinata alle seguenti categorie:

  • persone con età uguale o superiore di 80 anni;
  • ospiti delle RSA;
  • persone di età uguale o superiore di 60 anni con fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti.

La lista completa di patologie con indicazione alla quinta dose (terzo richiamo) per i soggetti over 60, è disponibile nel dettaglio alla nostra pagina https://www.prenotazionevaccino.it/prenotazione-quinta-dose/.

E’ comunque consentito l’accesso alla quinta dose a tutte le persone con età pari o maggiore di 60 che ne facciano richiesta purché, anche in questo caso, siano trascorsi 120 giorni dalla quarta dose o dall’ultima infezione da Covid (data del tampone positivo).

Ciascuna delle categorie sopra elencate deve essersi sottoposta a quarta dose con vaccino a mRNA (Pfizer o Moderna).

Quali vaccini vengono utilizzati per la quinta dose nelle Marche?

I vaccini utilizzati per la quinta dose (terzo richiamo) sono i vaccini bivalenti aggiornati ed efficaci sia sul ceppo del virus originario, sia contro Omicron e le sue varianti BA.4 e BA.5 (per questo definiti bivalenti) autorizzati da EMA e AIFA.

Per un approfondimento sui nuovi vaccini aggiornati visitate la nostra pagina https://www.prenotazionevaccino.it/nuovi-vaccini-covid/.

Come prenotare la quinta dose nella Regione Marche?

La prenotazione della quinta dose del vaccino anti-Covid-19 nella Regione Marche è possibile attraverso il portale di Poste Italiane https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it/ (inserendo il proprio numero di tessera sanitaria ed il proprio codice fiscale) o tramite il call center dedicato, al numero 800 00 99 66 (attivo ogni giorno della settimana dalle ore 08.00 alle ore 20.00).

Quinta dose e Green Pass

Con la somministrazione della quinta dose si ha diritto al rilascio di un green pass aggiornato che annulla e sostituisce quello precedente ed ha medesima validità. Le istruzioni su come scaricare il proprio green pass sono disponibili nella nostra guida Come scaricare il Green Pass.

Quinta dose Covid ed influenza Australiana

Un motivo importante per proteggersi con la quinta dose è rappresentato dall’arrivo dell’influenza che quest’anno è stata soprannominata Australiana, e che dopo due anni di relativa assenza dovuta all’utilizzo delle mascherine e al distanziamento sociale, si sta rivelando particolarmente virulenta costringendo a letto migliaia di cittadini. Dal momento che è possibile contagiarsi contemporaneamente con influenza e Covid, seppur in rari casi, sottoporsi alla quinta dose diventa ancora più importante (qualora si rientri nelle categorie aventi diritto), anche contestualmente o in tempi ravvicinati al vaccino antinfluenzale, come specificato anche nella Circolare n. 0043189 del 17 ottobre 2022 rilasciata dal Ministero della Salute.

La quinta dose, nella Regione Marche, è obbligatoria?

La quinta dose (terzo richiamo), nelle Marche, è consigliata per alcune categorie ritenute più fragili (l’elenco di tutte le categorie considerate a rischio è disponibile all’inizio di questo articolo), ma non è obbligatoria: l’obbligo vaccinale è rimasto in vigore fino al 15 Giugno 2022 (per i cittadini over-50 e per alcune categorie professionali come operatori sanitari e Forze dell’Ordine).

Tutte le informazioni relative all’obbligo vaccinale sono disponibili nel nostro approfondimento: Obbligo vaccinale over 50: partono le multe per chi non è vaccinato. Tutte le informazioni aggiornate.

 

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Prenotazione quinta dose Molise

Anche in Molise, dallo scorso Ottobre, è accessibile, per alcune categorie di persone, la quinta dose (terzo booster) di vaccino anti Covid con il nuovo vaccino bivalente adattato ad Omicron ed alle sue varianti BA.4 e BA.5.

Vediamo nel dettaglio chi può sottoporsi alla quinta dose e quali sono le modalità di prenotazione in Molise.

A chi è destinata la quinta dose in Molise?

La quinta dose (terzo richiamo) può essere somministrata solamente laddove siano trascorsi almeno 120 giorni dalla quarta dose o dall’ultima infezione da Covid (data del tampone positivo) ed è al momento destinata alle seguenti categorie:

  • persone con età uguale o superiore di 80 anni;
  • ospiti delle RSA;
  • persone di età uguale o superiore di 60 anni con fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti.

La lista completa di patologie con indicazione alla quinta dose (terzo richiamo) per i soggetti over 60, è disponibile nel dettaglio alla nostra pagina https://www.prenotazionevaccino.it/prenotazione-quinta-dose/.

E’ comunque consentito l’accesso alla quinta dose a tutte le persone con età pari o maggiore di 60 che ne facciano richiesta purché, anche in questo caso, siano trascorsi 120 giorni dalla quarta dose o dall’ultima infezione da Covid (data del tampone positivo).

Ciascuna delle categorie sopra elencate deve essersi sottoposta a quarta dose con vaccino a mRNA (Pfizer o Moderna).

Quali vaccini vengono utilizzati per la quinta dose in Molise?

I vaccini utilizzati per la quinta dose (terzo richiamo) sono i vaccini bivalenti aggiornati ed efficaci sia sul ceppo del virus originario, sia contro Omicron e le sue varianti BA.4 e BA.5 (per questo definiti bivalenti) autorizzati da EMA e AIFA.

Per un approfondimento sui nuovi vaccini aggiornati visitate la nostra pagina https://www.prenotazionevaccino.it/nuovi-vaccini-covid/.

Come prenotare la quinta dose in Molise?

In Molise è possibile prenotare la quinta dose di vaccino anti-Covid-19 attraverso la piattaforma regionale Prenotazione Vaccinazione Covid19 (regione.molise.it) oppure telefonando al numero  0874-1866000 attivo dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 18:00 e il sabato dalle 9:00 alle 12:00.

Quinta dose e Green Pass

Con la somministrazione della quinta dose si ha diritto al rilascio di un green pass aggiornato che annulla e sostituisce quello precedente ed ha medesima validità. Le istruzioni su come scaricare il proprio green pass sono disponibili nella nostra guida Come scaricare il Green Pass.

Quinta dose Covid ed influenza Australiana

Un motivo importante per proteggersi con la quinta dose è rappresentato dall’arrivo dell’influenza che quest’anno è stata soprannominata Australiana, e che dopo due anni di relativa assenza dovuta all’utilizzo delle mascherine e al distanziamento sociale, si sta rivelando particolarmente virulenta costringendo a letto migliaia di cittadini. Dal momento che è possibile contagiarsi contemporaneamente con influenza e Covid, seppur in rari casi, sottoporsi alla quinta dose diventa ancora più importante (qualora si rientri nelle categorie aventi diritto), anche contestualmente o in tempi ravvicinati al vaccino antinfluenzale, come specificato anche nella Circolare n. 0043189 del 17 ottobre 2022 rilasciata dal Ministero della Salute.

La quinta dose, in Molise, è obbligatoria?

La quinta dose (terzo richiamo), in Molise, è consigliata per alcune categorie ritenute a rischio (elencate sopra), ma non è obbligatoria: l’obbligo vaccinale è rimasto in vigore fino al 15 Giugno 2022 (per i cittadini over-50 e per alcune categorie professionali come operatori sanitari e Forze dell’Ordine).

Tutte le informazioni relative all’obbligo vaccinale sono disponibili nel nostro approfondimento: Obbligo vaccinale over 50: partono le multe per chi non è vaccinato. Tutte le informazioni aggiornate.

 

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Prenotazione quinta dose Sicilia

Anche in Sicilia, dallo scorso Ottobre, è accessibile, per alcune categorie di persone, la quinta dose (terzo booster) di vaccino anti Covid-19 con il nuovo vaccino bivalente adattato ad Omicron ed alle sue varianti BA.4 e BA.5

Vediamo nel dettaglio chi può sottoporsi alla quinta dose e quali sono le modalità di prenotazione in Sicilia.

A chi è destinata la quinta dose in Sicilia?

La quinta dose (terzo richiamo) può essere somministrata solamente laddove siano trascorsi almeno 120 giorni dalla quarta dose o dall’ultima infezione da Covid (data del tampone positivo) ed è al momento destinata alle seguenti categorie:

  • persone con età uguale o superiore di 80 anni;
  • ospiti delle RSA;
  • persone di età uguale o superiore di 60 anni con fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti.

La lista completa di patologie con indicazione alla quinta dose (terzo richiamo) per i soggetti over 60, è disponibile nel dettaglio alla nostra pagina https://www.prenotazionevaccino.it/prenotazione-quinta-dose/.

E’ comunque consentito l’accesso alla quinta dose a tutte le persone con età pari o maggiore di 60 che ne facciano richiesta purché, anche in questo caso, siano trascorsi 120 giorni dalla quarta dose o dall’ultima infezione da Covid (data del tampone positivo).

Ciascuna delle categorie sopra elencate deve essersi sottoposta a quarta dose con vaccino a mRNA (Pfizer o Moderna).

Quali vaccini vengono utilizzati per la quinta dose in Sicilia?

I vaccini utilizzati per la quinta dose (terzo richiamo) sono i vaccini bivalenti aggiornati ed efficaci sia sul ceppo del virus originario, sia contro Omicron e le sue varianti BA.4 e BA.5 (per questo definiti bivalenti) autorizzati da EMA e AIFA.

Per un approfondimento sui nuovi vaccini aggiornati visitate la nostra pagina https://www.prenotazionevaccino.it/nuovi-vaccini-covid/.

Come prenotare la quinta dose in Sicilia?

In Sicilia è possibile prenotare la quinta dose tramite il sito di Poste Italiane https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it/ o tramite il call center dedicato al numero 800 00 99 66.

I soggetti affetti da obesità con BMI maggiore di 35 potranno effettuare la prenotazione della quinta dose del vaccino anti Covid inviando una mail alla propria ASP territorialmente competente. Tutti i contatti sono disponibili alla pagina: Numeri telefono ed indirizzi email per informazioni su prenotazione vaccino Covid-19.

Quinta dose e Green Pass

Con la somministrazione della quinta dose si ha diritto al rilascio di un green pass aggiornato che annulla e sostituisce quello precedente ed ha medesima validità. Le istruzioni su come scaricare il proprio green pass sono disponibili nella nostra guida Come scaricare il Green Pass.

Quinta dose Covid ed influenza Australiana

Un motivo importante per proteggersi con la quinta dose è rappresentato dall’arrivo dell’influenza che quest’anno è stata soprannominata Australiana, e che dopo due anni di relativa assenza dovuta all’utilizzo delle mascherine e al distanziamento sociale, si sta rivelando particolarmente virulenta costringendo a letto migliaia di cittadini. Dal momento che è possibile contagiarsi contemporaneamente con influenza e Covid, seppur in rari casi, sottoporsi alla quinta dose diventa ancora più importante (qualora si rientri nelle categorie aventi diritto), anche contestualmente o in tempi ravvicinati al vaccino antinfluenzale, come specificato anche nella Circolare n. 0043189 del 17 ottobre 2022 rilasciata dal Ministero della Salute.

La quinta dose, in Sicilia, è obbligatoria?

La quinta dose (terzo richiamo), in Sicilia, è consigliata per alcune categorie ritenute a rischio (elencate sopra), ma non è obbligatoria: l’obbligo vaccinale è rimasto in vigore fino al 15 Giugno 2022 (per i cittadini over-50 e per alcune categorie professionali come operatori sanitari e Forze dell’Ordine).

Tutte le informazioni relative all’obbligo vaccinale sono disponibili nel nostro approfondimento: Obbligo vaccinale over 50: partono le multe per chi non è vaccinato. Tutte le informazioni aggiornate.

 

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Prenotazione quinta dose Puglia

Anche in Puglia, dallo scorso Ottobre, è accessibile, per alcune categorie di persone, la quinta dose (terzo booster) di vaccino anti Covid con il nuovo vaccino bivalente.

Vediamo nel dettaglio chi può sottoporsi alla quinta dose e quali sono le modalità di prenotazione in Puglia.

A chi è destinata la quinta dose in Puglia?

La quinta dose (terzo richiamo) può essere somministrata solamente laddove siano trascorsi almeno 120 giorni dalla quarta dose o dall’ultima infezione da Covid (data del tampone positivo) ed è al momento destinata alle seguenti categorie:

  • persone con età uguale o superiore di 80 anni;
  • ospiti delle RSA;
  • persone di età uguale o superiore di 60 anni con fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti.

La lista completa di patologie con indicazione alla quinta dose (terzo richiamo) per i soggetti over 60, è disponibile nel dettaglio alla nostra pagina https://www.prenotazionevaccino.it/prenotazione-quinta-dose/.

E’ comunque consentito l’accesso alla quinta dose a tutte le persone con età pari o maggiore di 60 che ne facciano richiesta purché, anche in questo caso, siano trascorsi 120 giorni dalla quarta dose o dall’ultima infezione da Covid (data del tampone positivo).

Ciascuna delle categorie sopra elencate deve essersi sottoposta a quarta dose con vaccino a mRNA (Pfizer o Moderna).

Quali vaccini vengono utilizzati per la quinta dose in Puglia?

I vaccini utilizzati per la quinta dose (terzo richiamo) sono i vaccini bivalenti aggiornati ed efficaci sia sul ceppo del virus originario, sia contro Omicron e le sue varianti BA.4 e BA.5 (per questo definiti bivalenti) autorizzati da EMA e AIFA.

Per un approfondimento sui nuovi vaccini aggiornati visitate la nostra pagina https://www.prenotazionevaccino.it/nuovi-vaccini-covid/.

Come prenotare la quinta dose in Puglia?

Per prenotare la quinta dose di vaccino anti Covid in Puglia è sufficiente collegarsi alla pagina La Puglia ti vaccina, selezionando la propria categoria di appartenenza per poi procedere con la prenotazione online; dalla stessa pagina di prenotazione è anche possibile modificare il proprio appuntamento o disdirlo.

Un’altra possibile modalità di prenotazione consiste nel chiamare il seguente numero verde: 800 713931; il numero è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00.

Quinta dose e Green Pass

Con la somministrazione della quinta dose si ha diritto al rilascio di un green pass aggiornato che annulla e sostituisce quello precedente ed ha medesima validità. Le istruzioni su come scaricare il proprio green pass sono disponibili nella nostra guida Come scaricare il Green Pass.

Quinta dose Covid ed influenza Australiana

Un motivo importante per proteggersi con la quinta dose è rappresentato dall’arrivo dell’influenza che quest’anno è stata soprannominata Australiana, e che dopo due anni di relativa assenza dovuta all’utilizzo delle mascherine e al distanziamento sociale, si sta rivelando particolarmente virulenta costringendo a letto migliaia di cittadini. Dal momento che è possibile contagiarsi contemporaneamente con influenza e Covid, seppur in rari casi, sottoporsi alla quinta dose diventa ancora più importante (qualora si rientri nelle categorie aventi diritto), anche contestualmente o in tempi ravvicinati al vaccino antinfluenzale, come specificato anche nella Circolare n. 0043189 del 17 ottobre 2022 rilasciata dal Ministero della Salute.

La quinta dose, in Puglia, è obbligatoria?

La quinta dose (terzo richiamo), in Puglia, è consigliata per alcune categorie ritenute a rischio (elencate sopra), ma non è obbligatoria: l’obbligo vaccinale è rimasto in vigore fino al 15 Giugno 2022 (per i cittadini over-50 e per alcune categorie professionali come operatori sanitari e Forze dell’Ordine).

Tutte le informazioni relative all’obbligo vaccinale sono disponibili nel nostro approfondimento: Obbligo vaccinale over 50: partono le multe per chi non è vaccinato. Tutte le informazioni aggiornate.

 

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Prenotazione quinta dose Calabria

Anche in Calabria, dallo scorso Ottobre, è accessibile, per alcune categorie di persone, la quinta dose (terzo booster) di vaccino anti Covid con il nuovo vaccino bivalente.

Vediamo nel dettaglio chi può sottoporsi alla quinta dose e quali sono le modalità di prenotazione in Calabria.

A chi è destinata la quinta dose in Calabria?

La quinta dose (terzo richiamo) può essere somministrata solamente laddove siano trascorsi almeno 120 giorni dalla quarta dose o dall’ultima infezione da Covid (data del tampone positivo) ed è al momento destinata alle seguenti categorie:

  • persone con età uguale o superiore di 80 anni;
  • ospiti delle RSA;
  • persone di età uguale o superiore di 60 anni con fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti.

La lista completa di patologie con indicazione alla quinta dose (terzo richiamo) per i soggetti over 60, è disponibile nel dettaglio alla nostra pagina https://www.prenotazionevaccino.it/prenotazione-quinta-dose/.

E’ comunque consentito l’accesso alla quinta dose a tutte le persone con età pari o maggiore di 60 che ne facciano richiesta purché, anche in questo caso, siano trascorsi 120 giorni dalla quarta dose o dall’ultima infezione da Covid (data del tampone positivo).

Ciascuna delle categorie sopra elencate deve essersi sottoposta a quarta dose con vaccino a mRNA (Pfizer o Moderna).

Quali vaccini vengono utilizzati per la quinta dose in Calabria?

I vaccini utilizzati per la quinta dose (terzo richiamo) sono i vaccini bivalenti aggiornati ed efficaci sia sul ceppo del virus originario, sia contro Omicron e le sue varianti BA.4 e BA.5 (per questo definiti bivalenti) autorizzati da EMA e AIFA.

Per un approfondimento sui nuovi vaccini aggiornati visitate la nostra pagina https://www.prenotazionevaccino.it/nuovi-vaccini-covid/.

Come prenotare la quinta dose in Calabria?

Per prenotare la quinta dose di vaccino anti Covid-19 nella regione Calabria è disponibile la piattaforma centrale per la prenotazione dei vaccini anti COVID-19, accessibile al seguente indirizzo:

http://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it/

l sistema in fase di accesso richiede in particolare due dati:

  • il codice fiscale della persona per la quale prenotare la vaccinazione
  • Il codice numerico (TEAM) posto sul retro della tessera

Al seguente link è possibile consultare una guida completa alla prenotazione: Clicca qui per accedere al documento.

In alternativa, è possibile visualizzare il video, qui di seguito, riportante le istruzioni per prenotare il vaccino attraverso il portale di Poste Italiane:

Quinta dose e Green Pass

Con la somministrazione della quinta dose si ha diritto al rilascio di un green pass aggiornato che annulla e sostituisce quello precedente ed ha medesima validità. Le istruzioni su come scaricare il proprio green pass sono disponibili nella nostra guida Come scaricare il Green Pass.

Quinta dose Covid ed influenza Australiana

Un motivo importante per proteggersi con la quinta dose è rappresentato dall’arrivo dell’influenza che quest’anno è stata soprannominata Australiana, e che dopo due anni di relativa assenza dovuta all’utilizzo delle mascherine e al distanziamento sociale, si sta rivelando particolarmente virulenta costringendo a letto migliaia di cittadini. Dal momento che è possibile contagiarsi contemporaneamente con influenza e Covid, seppur in rari casi, sottoporsi alla quinta dose diventa ancora più importante (qualora si rientri nelle categorie aventi diritto), anche contestualmente o in tempi ravvicinati al vaccino antinfluenzale, come specificato anche nella Circolare n. 0043189 del 17 ottobre 2022 rilasciata dal Ministero della Salute.

La quinta dose, in Calabria, è obbligatoria?

La quinta dose (terzo richiamo), in Calabria, è consigliata per alcune categorie ritenute a rischio (elencate sopra), ma non è obbligatoria: l’obbligo vaccinale è rimasto in vigore fino al 15 Giugno 2022 (per i cittadini over-50 e per alcune categorie professionali come operatori sanitari e Forze dell’Ordine).

Tutte le informazioni relative all’obbligo vaccinale sono disponibili nel nostro approfondimento: Obbligo vaccinale over 50: partono le multe per chi non è vaccinato. Tutte le informazioni aggiornate.

 

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Carenza farmaci: allarme reale?

Nelle ultime settimane ci stiamo confrontando sempre più frequentemente con la mancanza di alcuni medicinali nelle nostre farmacie. A chi non è capitato di sentirsi rispondere, dal proprio farmacista di fiducia, che il medicinale che abbiamo sempre acquistato non è più disponibile?

Vediamo quali sono le ragioni che hanno portato a questa situazione, quali sono i farmaci che maggiormente scarseggiano e, soprattutto, se si può parlare di un allarme reale.

Le dichiarazioni dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco)

Secondo quanto dichiarato da Giorgio Palù (Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco) ai microfoni di Sky TG24: “La carenza è un dato oggettivo, ma l’Italia è un passo avanti rispetto agli altri. Non esiste alcun allarme reale, anche perché c’è copertura fornita da medicinali equivalenti. Occorre comunque migliorare la comunicazione tra medici e farmacisti“.

L’AIFA ha istituito una pagina costantemente aggiornata dove è possibile trovare la lista dei farmaci carenti (al link farmaci attualmente carenti) che al momento conta un totale di 3.197 farmaci non disponibili. Tra questi, “1.700 sono stati ritirati dal mercato dalle compagnie farmaceutiche. La situazione deve essere monitorata soprattutto perché non è prevedibile per quanto durerà questa emergenza“.

Ma a tal proposito Palù specifica: “La maggior parte sono farmaci di cui non c’è più una produzione o non sono più in commercio ma per quasi tutti esiste un equivalente o un’alternativa terapeutica. Del totale, sono 300 quelli un po’ mancanti perché sono farmaci di importazione, ma solo 30 di questi sono veramente essenziali perché non trovano un corrispettivo prodotto da un’industria italiana“.

Tra i farmaci mancanti troviamo antipiretici, antinfiammatori, vari tipi di antibiotici, cortisonici utilizzati per l’aerosol, prodotti per la tosse, antipertensivi ed antiepilettici.

Perchè c’è carenza di farmaci?

Le motivazioni che hanno portato a questa situazione sono principalmente le seguenti, vediamole nel dettaglio:

  • aumento dei contagi Covid in Cina: con l’isolamento, dovuto al contagio da Covid, di molti lavoratori operanti nel comparto farmaceutico, si è assistito all’isolamento dei suddetti lavoratori con una conseguente riduzione della produzione, dove la Cina è uno dei maggiori produttori di principi attivi alla base della composizione di molti farmaci da noi maggiormente utilizzati;
  • la guerra in Ucraina, la quale ha determinato un aumento dei costi dell’energia necessaria ad alimentare le industrie farmaceutiche;
  • carenza di materie prime necessarie per la realizzazione dei packaging (vetro, fiale boccette ecc…);
  • carenza di farmaci utilizzati nella cura del Covid, frequentemente utilizzati anche nella cura di influenza e malanni di stagione.

Una tempesta perfetta

Anche Andrea Mandelli, Presidente della Federazione Farmacisti Italiani, fa sentire la propria voce e dichiara quanto segue ai microfoni di Sky TG24: “È in atto una tempesta perfetta” ma in questa difficile situazione è importante ricordare come “I farmacisti restano un punto di riferimento insostituibile per informare e orientare i pazienti, anche suggerendo l’utilizzo di farmaci equivalenti e alternative della stessa classe terapeutica e, laddove possibile, allestendo i medicinali nei laboratori galenici di cui molte farmacie sono dotateMandelli conclude: “Si tratta di una questione complessa che riguarda da vicino la salute delle persone e per questo va affrontata al più presto e secondo una visione di sistema, tenendo conto dell’attuale contesto economico ed energetico che incide sui costi di produzione e distribuzione dei farmaci, beni per i quali non sono possibili fluttuazioni del prezzo che è deciso dallo Stato” . 

Tra panico ed incetta di farmaci

Non è da escludere, tuttavia, che a complicare ulteriormente la situazione, concorrano il problema dell’accaparramento di farmaci anche laddove non sia necessario, nonché il problema della speculazione.

Come afferma il Segretario Nazionale di Federfarma Roberto Tobia, “ll Covid e l’influenza prevedono la stessa terapia e questo desta preoccupazione da parte dei cittadini che vogliono farsi trovare pronti: un’ansia terapeutica che spinge a voler riempire l’armadietto di casa“.

Andrea Mandelli aggiunge inoltre che bisogna rendere ben chiaro “agli italiani che bisogna fidarsi del farmacista, che saprà dare alternative adatte al farmaco mancante. E soprattutto bisogna evitare di fare scorte accaparrando farmaci da tenere in casa, togliendoli così a chi in questo momento ne ha bisogno. Serve una collaborazione virtuosa“.

Aperto un tavolo di confronto

In ragione dell’attuale situazione, il Ministero della Salute ha istituito un Tavolo di lavoro in materia di approvvigionamento dei farmaci. Mercoledì 18 gennaio si terrà il primo incontro operativo. A tal proposito, il Presidente di Farmindustria Marcello Cattani afferma come “le Aziende Farmaceutiche stanno facendo ogni sforzo per garantire continuità di produzione e distribuzione dei farmaci, cercando di reperire principi attivi e materie prime su altri mercati, oltre a quelli in genere utilizzati. Ma è importante aumentare l’autonomia dell’Italia nella produzione di principi attivi e packaging, che vedono in questo periodo una fortissima competizione a livello globale. Quello di oggi è stato un momento di confronto positivo tra i diversi stakeholder, da cui sono emerse situazioni da monitorare, ma non bisogna fare allarmismo. C’è stato negli ultimi mesi un trend in aumento della discontinuità di approvvigionamento con situazioni a macchia di leopardo. Ma dei 3000 farmaci mancanti, 1500 sono sostituibili e le carenze sono concentrate in alcune aree, ad esempio antidepressivi, antinfiammatori, antibiotici, neurolettici, diuretici“.

Concludendo, l’invito è evitare allarmismi ed assalti alle farmacie allo scopo di fare scorte di farmaci quando non vi sia necessità, affidarsi al proprio farmacista di fiducia che saprà consigliare un farmaco equivalente (laddove l’originale dovesse essere mancante) oppure provvedere a preparazioni galeniche, in attesa che la situazione possa migliorare fino a risolversi definitivamente quanto prima.

 

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Covid, variante Kraken: cosa sappiamo

Nelle ultime settimane si è registrato un crescente interesse, in tv e su tutte le testate giornalistiche, per una variante Covid in particolare, soprannominata “Kraken” (XBB.1.5). Vediamo quali sono le sue caratteristiche e perché sta destando tanto interesse negli esperti del settore.

Variante Kraken, o meglio, sotto-variante XBB.1.5

Come da titolo, siamo di fronte ad una mutazione della sotto-variante Gryphon (a sua volta sotto-variante di Omicron). Si caratterizza per una contagiosità particolarmente elevata, motivo per cui è tra le varianti tenute sotto stretta sorveglianza dall’OMS che tuttavia rassicura: “non esiste indicazione di una maggiore gravità associata a queste varianti sotto monitoraggio rispetto alle prime Omicron“.

Kraken, “Originariamente rilevata nell’ottobre 2022, è in aumento negli Stati Uniti e in Europa ed è stata identificata ora in più di 25 paesi” come afferma il Direttore Generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Quali sono i sintomi di Kraken?

Dai primi studi effettuati non emergerebbero sintomi differenti rispetto alle precedenti varianti di Omicron, ossia:

  • raffreddore
  • mal di gola
  • dolori muscolari
  • dolori articolari
  • stanchezza
  • tosse

Tali sintomi, sebbene non siano diversi dalle precedenti varianti Covid, hanno molti tratti in comune con i sintomi dell’influenza, detta Australiana, attualmente in circolazione nel nostro Paese (per maggiori dettagli sull’influenza Australiana e sulle differenze e tratti in comune con il Covid, potete visitare la nostra pagina al seguente link: https://www.prenotazionevaccino.it/influenza-e-covid-come-distinguerli/).

Kraken è più contagiosa delle precedenti varianti di Omicron?

Come spiega Fabrizio Pregliasco (virologo dell’università Statale di Milano) all’agenzia Dire: “Sostanzialmente, almeno dai dati che vengono riportati, le mutazioni della variante Kraken facilitano l’immunoevasione, quindi schivano le difese immunitarie pregresse, e hanno una maggiore contagiosità. Elementi che facilitano la sopravvivenza del virus, che deve in qualche modo continuare la sua sporca opera“.

E prosegue: “Si tratta di una evoluzione che non sembra essere più cattiva dal punto di vista clinico e degli effetti di malattia. La variante Kraken mantiene infatti una sua non gravità nella scia dell’Omicron, considerando che tutta la famiglia Omicron è più benevola rispetto alla famiglia Delta o alle precedenti“.

Kraken diventerà dominante in Europa?

Come spiega l’ECDC (Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie), è verosimile “un effetto crescente sul numero di casi di Covid nell’UE/SEE, ma non entro il prossimo mese, poiché la variante è attualmente presente solo a livelli molto bassi“.

Discorso diverso per gli Stati Uniti, dove la variante è già molto diffusa. Nonostante questo, ciò non significa che lo stesso livello di diffusione venga raggiunto anche da noi, come spiegato dagli esperti dell’ECDC e riportato dal Corriere della Sera: “La rapida crescita negli Usa non significa necessariamente che la variante diventerà dominante da noi, poiché durante la pandemia sono state osservate più volte importanti differenze nella circolazione delle varianti tra il Nord America e l’Europa. Inoltre al momento non sono disponibili informazioni sufficienti per valutare qualsiasi cambiamento nella gravità dell’infezione associata alla variante».

Tuttavia non è una possibilità da escludersi a priori che Kraken possa diventare dominante anche in Europa nei prossimi mesi, sebbene questo rischio resti appunto moderato, come afferma Andrea Ammon, direttore dell’ECDC.

A tal proposito lo stesso ECDC consiglia l’adesione alla vaccinazione COVID-19, restare a casa e prediligere il telelavoro in caso di malattia, favorire una buona ventilazione degli spazi interni ed adottare uso appropriato di mascherine facciali nei luoghi chiusi. Maggiori dettagli sono disponibili a questa pagina.

Quali rischi per l’Italia?

Per quanto riguarda, nello specifico, il nostro Paese, “in Italia la situazione Covid non desta particolari preoccupazioni, con gli indicatori ospedalieri stabili o in calo“, come riporta l’Adnkronos in riferimento ad una lettera all’editore del ‘Journal of Medical Virology‘ firmata da Antonello Maurotti, ordinario di Statistica dell’Università Lumsa, Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus BioMedico di Roma, Francesco Branda del Dipartimento di Ingegneria informatica, Modellistica elettronica e Sistemistica dell’Università della Calabria e Fabio Scarpa del Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università degli Studi di Sassari.

Tuttavia, nella lettera citata si legge: “…per evitare nuove fiammate improvvise e inaspettate con conseguenze sconosciute è essenziale avere dati attendibili e tempestivi anche dalla Cina sulle mutazioni del virus e sulla prevalenza delle singole varianti. Questo per poter avere previsioni realistiche sull’evoluzione a breve termine dell’epidemia, così da non dover inseguire Sars-CoV-2 come è successo in passato. La Cina continua a fare paura, ma ora abbiamo gli strumenti per anticipare, monitorare e gestire la pandemia“.

I vaccini in circolazione proteggono anche dalla variante Kraken?

Come afferma al Sole 24 ore Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus Biomedico di Roma “I vaccini funzionano contro tutte le sottovarianti di Omicron, perché non dovrebbero funzionare anche contro queste? Il vaccino funziona stimolando gli anticorpi e cioè le cellule neutralizzanti, perché Kraken dovrebbe bucare il vaccino se le mutazioni non interessano questa risposta visto che molto difficilmente viene cambiato questo aggancio anticorpale?” In ogni caso stiamo studiando e credo che tra 7-10 giorni avremo dati più certi su l’immunoevasività, la capacità cioè di aggirare i vaccini, e sulla contagiosità, ma io sinceramente non mi aspetto niente di diverso rispetto alle altre sotto varianti di Omicron. Il virus con Omicron ha raggiunto la sua condizione ottimale: contagia tanto ed è molto meno letale, quello che deve fare un virus che vuole crescere”.

Lo stesso Professor Ciccozzi sottolinea, inoltre, come siano già in fase di elaborazione nuove versioni di vaccini polivalenti che offriranno protezioni ancora più ampie».

 

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Prenotazione quinta dose Emilia Romagna

Anche in Emilia Romagna, dallo scorso Ottobre, è accessibile, per alcune categorie di persone, la quinta dose (terzo booster) di vaccino anti Covid con il nuovo vaccino bivalente.

Vediamo nel dettaglio chi può sottoporsi alla quinta dose e quali sono le modalità di prenotazione in Emilia Romagna.

A chi è destinata la quinta dose in Emilia Romagna?

La quinta dose (terzo richiamo) può essere somministrata solamente laddove siano trascorsi almeno 120 giorni dalla quarta dose o dall’ultima infezione da Covid (data del tampone positivo) ed è al momento destinata alle seguenti categorie:

  • persone con età uguale o superiore di 80 anni;
  • ospiti delle RSA;
  • persone di età uguale o superiore di 60 anni con fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti.

La lista completa di patologie con indicazione alla quinta dose (terzo richiamo) per i soggetti over 60, è disponibile nel dettaglio alla nostra pagina https://www.prenotazionevaccino.it/prenotazione-quinta-dose/.

E’ comunque consentito l’accesso alla quinta dose a tutte le persone con età pari o maggiore di 60 che ne facciano richiesta purché, anche in questo caso, siano trascorsi 120 giorni dalla quarta dose o dall’ultima infezione da Covid (data del tampone positivo).

Ciascuna delle categorie sopra elencate deve essersi sottoposta a quarta dose con vaccino a mRNA (Pfizer o Moderna).

Quali vaccini vengono utilizzati per la quinta dose in Emilia Romagna?

I vaccini utilizzati per la quinta dose (terzo richiamo) sono i vaccini bivalenti aggiornati ed efficaci sia sul ceppo del virus originario, sia contro Omicron e le sue varianti BA.4 e BA.5 (per questo definiti bivalenti) autorizzati da EMA e AIFA.

Per un approfondimento sui nuovi vaccini aggiornati visitate la nostra pagina https://www.prenotazionevaccino.it/nuovi-vaccini-covid/.

Come prenotare la quinta dose in Emilia Romagna?

Esistono diversi canali di prenotazione per la quinta dose (terzo richiamo) nella regione Emilia Romagna, vediamoli nel dettaglio:

  • presso gli sportelli Cup della propria Ausl di appartenenza
  • nelle farmacie che offrono il servizio Farmacup
  • Telefonando al Cuptel al numero 800002255
  • Online attraverso Fascicolo Sanitario Elettronico e CupWeb.

E’ inoltre possibile ricevere la quinta dose di vaccino anti Covid presso il proprio medico di base, qualora il medico stesso aderisca alla campagna vaccinale.

Quinta dose e Green Pass

Con la somministrazione della quinta dose si ha diritto al rilascio di un green pass aggiornato che annulla e sostituisce quello precedente ed ha medesima validità. Le istruzioni su come scaricare il proprio green pass sono disponibili nella nostra guida Come scaricare il Green Pass.

Quinta dose Covid ed influenza Australiana

Un motivo importante per proteggersi con la quinta dose è rappresentato dall’arrivo dell’influenza che quest’anno è stata soprannominata Australiana, e che dopo due anni di relativa assenza dovuta all’utilizzo delle mascherine e al distanziamento sociale, si sta rivelando particolarmente virulenta costringendo a letto migliaia di cittadini. Dal momento che è possibile contagiarsi contemporaneamente con influenza e Covid, seppur in rari casi, sottoporsi alla quinta dose diventa ancora più importante (qualora si rientri nelle categorie aventi diritto), anche contestualmente o in tempi ravvicinati al vaccino antinfluenzale, come specificato anche nella Circolare n. 0043189 del 17 ottobre 2022 rilasciata dal Ministero della Salute.

La quinta dose, in Emilia Romagna, è obbligatoria?

La quinta dose (terzo richiamo), in Emilia Romagna, è consigliata per alcune categorie ritenute a rischio (elencate sopra), ma non è obbligatoria: l’obbligo vaccinale è rimasto in vigore fino al 15 Giugno 2022 (per i cittadini over-50 e per alcune categorie professionali come operatori sanitari e Forze dell’Ordine).

Tutte le informazioni relative all’obbligo vaccinale sono disponibili nel nostro approfondimento: Obbligo vaccinale over 50: partono le multe per chi non è vaccinato. Tutte le informazioni aggiornate.

 

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